Investing.com – L’euro è in calo contro le principali controparti negli scambi oggi, in seguito all’impennata del rendimento dei titoli spagnoli ed i timori di una possibile uscita della Grecia dalla zona euro.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è salito contro il dollaro USA, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,13%, a 1,2699.
La Spagna ha venduto all’asta 2,5 miliardi di euro in titoli di stato; l’asta ha visto un’impennata del rendimento medio che ha acceso i timori per il settore bancario del paese.
Intanto crescono i timori sull’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro, in vista delle elezioni del prossimo mese che potrebbero vedere i partiti anti austerity al comando.
Inoltre la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
L’euro era salito in precedenza contro il dollaro, in seguito al rilascio dei verbali dell’ultimo vertice della Federal Reserve, durante il quale i policymakers si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
La moneta unica si è staccata dal minimo di 3 anni e mezzo, con EUR/GBP in salita dello 0,16% a 0,8004.
La sterlina è rimasta sotto pressione dopo il rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
L’euro è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,11% a 102,03, ma si è mosso poco contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,01% a 1,2010.
In Giappone i dati hanno mostrato che il PIL è salito dell’1% nel primo trimestre, contro le aspettative di un aumento dello 0,9%, e dopo una lettura piatta nel trimestre precedente.
Intanto la moneta unica è in calo nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in salita dello 0,07% a 1,2877, EUR/AUD in calo dello 0,18% a 1,2804 ed EUR/NZD giù dello 0,15% a 1,6610.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è salito contro il dollaro USA, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,13%, a 1,2699.
La Spagna ha venduto all’asta 2,5 miliardi di euro in titoli di stato; l’asta ha visto un’impennata del rendimento medio che ha acceso i timori per il settore bancario del paese.
Intanto crescono i timori sull’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro, in vista delle elezioni del prossimo mese che potrebbero vedere i partiti anti austerity al comando.
Inoltre la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
L’euro era salito in precedenza contro il dollaro, in seguito al rilascio dei verbali dell’ultimo vertice della Federal Reserve, durante il quale i policymakers si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
La moneta unica si è staccata dal minimo di 3 anni e mezzo, con EUR/GBP in salita dello 0,16% a 0,8004.
La sterlina è rimasta sotto pressione dopo il rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
L’euro è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,11% a 102,03, ma si è mosso poco contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,01% a 1,2010.
In Giappone i dati hanno mostrato che il PIL è salito dell’1% nel primo trimestre, contro le aspettative di un aumento dello 0,9%, e dopo una lettura piatta nel trimestre precedente.
Intanto la moneta unica è in calo nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in salita dello 0,07% a 1,2877, EUR/AUD in calo dello 0,18% a 1,2804 ed EUR/NZD giù dello 0,15% a 1,6610.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.