Investing.com - L’indice settimanale del sentimento di Investing.com pubblicato questo lunedì ha mostrato che le posizioni ribassiste sull’euro sono aumentate nella settimana terminata il 4 dicembre.
Secondo il report, il 27,1% degli investitori ha mantenuto le posizioni lunghe sulla coppia EUR/USD la scorsa settimana, in calo dal 29,8% della settimana prima. Una lettura sotto il 30% indica condizioni di oversold.
L’euro ha subito un’impennata la scorsa settimana, dopo le nuove misure di stimolo annunciate dalla Banca Centrale Europea, misure che hanno deluso le aspettative dei mercati.
Il 38,4% degli investitori ha tenuto le posizioni lunghe sul cambio GBP/USD, in salita dal 36,5% della settimana precedente, il 56,1% degli operatori dei mercati ha mantenuto posizioni lunghe sulla coppia USD/JPY, in calo dal 56,7% della settimana precedente, mentre il 46,6% degli investitori ha mantenuto posizioni lunghe sul cambio USD/CHF, pressoché invariato dal 46,7% della settimana prima.
Tra le valute legate alle materie prime, il 45,2% ha mantenuto posizioni lunghe sul cambio USD/CAD, in calo dal 53,1% della settimana precedente, il 32,4% ha mantenuto le posizioni lunghe sulla coppia AUD/USD, rispetto al 31,2% della settimana prima, mentre il 34,6% ha mantenuto le posizioni lunghe sul cambio NZD/USD, giù dal 35,9 della settimana precedente.
Secondo il report, il 50,0% dei traders ha mantenuto le posizioni lunghe sui futures dell’oro la scorsa settimana, in salita dal 48,4% della settimana prima.
Nel report si legge inoltre che il 29,4% degli investitori ha mantenuto le posizioni lunghe sull’indice S&P 500 la scorsa settimana, rispetto al 33,1% della settimana precedente.
Una lettura tra il 50% ed il 70% è rialzista per lo strumento, una lettura tra 30% e 50% è ribassista, una lettura sopra il 70% indica condizioni di overbought ed una lettura sotto il 30% indica condizioni di oversold.
La serie di indici di Investing.com è sviluppata internamente. Ciascun indice misura l’esposizione generale alle principali coppie di valute, alle materie prime e agli indici, mediante l’uso dei dati sugli scambi di futures e OTC su tutte le posizioni aperte long e short.