UBS ha pubblicato un rapporto che analizza l'impatto dell'inatteso taglio dei tassi della Banca nazionale svizzera (BNS) di marzo sui mercati valutari. L'azione tempestiva della BNS, in anticipo rispetto alle altre principali banche centrali, ha scatenato una raffica di carry trade, portando a un significativo indebolimento del franco svizzero nei confronti delle principali valute, in particolare dell'euro. Il differenziale di rendimento tra il franco svizzero e l'euro, ora superiore a 200 punti base, ha alimentato un'impennata della coppia EURCHF.
I futures di mercato suggeriscono un sostanziale accumulo di posizioni corte sul franco svizzero, indicando rischi di ribasso per il tasso di cambio USDCHF. Tuttavia, UBS prevede che queste posizioni corte probabilmente limiteranno il rialzo della coppia USDCHF intorno al livello di 0,92.
L'economia svizzera dovrebbe mantenere un tasso di crescita di circa l'1,5%, mentre la crescita statunitense dovrebbe rallentare dal 2,4% di quest'anno all'1,4% del prossimo. Si prevede che la BNS ridurrà ulteriormente i tassi di 50 punti base entro settembre, mantenendo i tassi all'1% per tutto l'orizzonte di previsione.
UBS prevede inoltre che la Federal Reserve inizi a ridurre i tassi a settembre, per un totale di 100 punti base entro giugno 2025. Questo cambiamento di politica dovrebbe tenere sotto pressione il franco svizzero fino ai tagli dei tassi della Fed che avverranno più avanti nel corso dell'anno.
Il rapporto osserva che l'esito delle elezioni statunitensi, che sia una vittoria di Biden o di Trump, non dovrebbe influenzare in modo significativo il dollaro, poiché molte delle politiche di Trump sono già state adottate dalla leadership democratica.
Il rapporto analizza inoltre come le tensioni geopolitiche legate alle elezioni statunitensi potrebbero influenzare le valute. Un aumento delle tensioni potrebbe gonfiare il franco svizzero, mentre l'intensificarsi della retorica militare favorisce tradizionalmente il dollaro statunitense, influenzando in misura minore l'USDCHF.
In termini di implicazioni per gli investimenti, UBS prevede che l'USDCHF rimarrà al di sopra di 0,90 nei prossimi mesi, con un potenziale calo quando la Fed inizierà a tagliare i tassi. L'azienda individua il supporto per l'USDCHF intorno a 0,85 e la resistenza intorno a 0,92.
Il rapporto conclude che una ripresa della crescita globale potrebbe sostenere l'euro e, in parte, il franco svizzero rispetto al dollaro statunitense.
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