Di Ambar Warrick
Investing.com - Valute asiatiche in calo questo lunedì, con il dollaro che si è stabilizzato dopo le recenti perdite, mentre le preoccupazioni per la politica zero-COVID della Cina e i dati economici più deboli del Paese hanno pesato sul sentimento verso la regione.
A registrare la peggiore performance è stato lo yuan cinese, in calo dello 0,4% a 7,2131 contro il dollaro. La valuta è crollata dopo che le autorità cinesi hanno ha ribadito l’impegno del Paese a mantenere una rigida limitazione dei movimenti per via del COVID.
La crescita economica cinese ha subito un brusco rallentamento quest’anno a causa dei lockdown contro il COVID. Si prevede che questa tendenza continui nei prossimi mesi, mentre il Paese si trova ad affrontare la peggiore epidemia da maggio.
I dati hanno anche mostrato che il surplus commerciale cinese è cresciuto meno del previsto ad ottobre, e che esportazioni e importazioni sono scese nel corso del mese.
Il dollaro australiano è sceso dello 0,6%, data la forte dipendenza del Paese dalla Cina come mercato delle materie prime. In Giappone lo yen ha ceduto lo 0,4%, mentre in India la rupia è scesa dello 0,3%.
L’ indice del dollaro è salito dello 0,2%.
Le valute asiatiche sono salite venerdì dopo che alcuni funzionari della Federal Reserve hanno segnalato di essere a favore di un aumento dei tassi di interesse più contenuto a dicembre per evitare ulteriori danni all’economia.
Tuttavia, dato che la banca centrale statunitense ha anche segnalato che i tassi di interesse raggiungeranno livelli più alti del previsto, le prospettive per le valute asiatiche dovrebbero rimanere contenute nei prossimi mesi. Questa settimana l’attenzione sarà rivolta ai dati sull’inflazione CPI negli Stati Uniti per il mese di ottobre, che dovrebbe mostrare che le pressioni sui prezzi sono rimaste elevate per tutto il mese.