Di Ambar Warrick
Investing.com - Valute asiatiche in salita questo martedì, estendendo i guadagni grazie al fatto che i mercati scommettono su un rallentamento dei rialzi dei tassi di interesse e su un dollaro più debole quest’anno, con lo yen giapponese che è salito ai massimi di sei mesi sulle aspettative di una politica monetaria più restrittiva.
Lo yen è salito dello 0,7%, raggiungendo un massimo di sette mesi a 129,74 contro il dollaro. La valuta è in rialzo dall’inizio di dicembre, quando la Banca del Giappone ha inaspettatamente adottato un tono più falco di quanto i mercati si aspettassero, facendo crescere le aspettative di un possibile inasprimento della politica ultra-allentata nel 2023.
La banca centrale giapponese si riunirà il 18 gennaio e i mercati si aspettano che i tassi di interesse rimangano invariati ai minimi storici. Tuttavia, qualsiasi ulteriore modifica alle misure di controllo della curva dei rendimenti sarà tenuta sotto stretta osservazione.
Le altre valute asiatiche sono salite grazie alle crescenti aspettative che la Federal Reserve aumenti i tassi a un ritmo più lento quest’anno.
Lo yuan è salito dello 0,3% nelle speranze che l’economia possa riemergere dalle restrizioni legate al COVID quest’anno.
Se da un lato Pechino ha iniziato a ridurre gran parte delle severe misure anti-COVID, dall’altro il Paese sta affrontando un’impennata di contagi da COVID-19 che, secondo gli analisti, potrebbero ostacolare la crescita nel breve termine.
Le valute del sud-est asiatico, che sono più esposte al rischio, hanno registrato forti guadagni. Il baht tailandese è balzato dello 0,6%, mentre il dollaro di Singapore ha guadagnato lo 0,3% nonostante i dati che mostrano un forte calo del PIL dello Stato insulare nel quarto trimestre.
Le valute asiatiche sono state sostenute dalle crescenti aspettative che la Federal Reserve statunitense aumenti i tassi a un ritmo più lento quest’anno. Una serie di dati rilasciati di recente suggeriscono che l’inflazione nel paese ha probabilmente raggiunto il suo picco, il che rende necessario un tono meno aggressivo da parte della banca centrale.
Questa settimana l’attenzione si concentra su verbali del vertice della Fed di dicembre e sui dati sull’ occupazione non agricola per ulteriori indicazioni sulla politica monetaria USA.