Di Ambar Warrick
Investing.com – Lo yuan Cinese è crollato al minimo di due anni dopo che la La People’s Bank of China (PBoC) ha tagliato i tassi di prestito per la seconda settimana consecutiva questo lunedì, mentre le altre valute asiatiche sono scese nei timori per la politica monetaria della Federal Reserve.
Lo yuan è sceso dello 0,1% a 6,8273 contro il dollaro, il minimo dal settembre 2020, dopo che la People’s Bank of China (PBoC) ha tagliato i tassi di prestito per la seconda settimana consecutiva, nel tentativo di sostenere la crescita economica tra conseguenze dei lockdown, crisi immobiliare e crisi energetica.
Deboli anche le altre valute asiatiche, scoraggiate dall’incertezza sulle prossime decisioni di politica monetaria della Fed.
Lo yen è sceso dello 0,4% contro il dollaro, mentre il dollaro di Singapore ed il won sudcoreano hanno perso circa lo 0,2%. In Malesia il ringgit è sceso dello 0,3% al minimo di 5 anni in tandem con il calo dei prezzi del petrolio.
Gli operatori attendono ora il discorso del presidente della Fed Jerome Powell al Simposio di Jackson Hole, durante il quale il presidente dovrebbe fare maggiore chiarezza su una potenziale svolta più cauta della Fed. Le aspettative di una Fed “dovish” hanno innescato una settimana di rally negli asset rischiosi, dopo che all’inizio del mese i dati hanno mostrato che l’inflazione statunitense è leggermente diminuita a luglio.
Ma i commenti di una serie di funzionari della Fed hanno rapidamente bloccato i guadagni, con gli operatori ora incerti sulle prossime mosse della Fed.
Le aspettative per il prossimo rialzo dei tassi di interesse della Fed sono quasi equamente divise tra un aumento di 50 e 75 punti base. L’aumento dei tassi d’interesse statunitensi è negativo per i mercati asiatici, in quanto riduce gli investimenti esteri nella regione.