di Paola Arosio e Elisa Anzolin
MILANO (Reuters) - Il futuro di World Duty Free si deciderà nei prossimi giorni: è stato infatti fissato a metà marzo il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per la società del travel retail. Considerate le somme in gioco, le offerte si vanno configurando come un mix di cash e, in parte minoritaria, di azioni.
La famiglia Benetton, che controlla il 50,1% di Wdf attraverso la holding Edizione, resterebbe quindi con una partecipazione finanziaria nel gruppo che nascerebbe dalla fusione tra l'operatore italiano e un partner estero, creando un campione mondiale nel settore dei duty free.
E' quanto riferiscono due fonti vicine alla situazione, che aggiungono che in gara ci sarebbero la svizzera Dufry e la coreana Lotte Shopping, di cui era già emerso l'interesse nelle scorse settimane. No comment da parte di Dufry.
Secondo una delle fonti, fra i candidati più probabili ci sarebbe anche la cinese Sunrise Duty Free, che opera negli aeroporti di Shanghai e Pechino, partecipata dal private equity Boyu Capital. Sunrise, che nel 2013 ha registrato ricavi per 882 milioni di euro secondo Moodie Report, non ha risposto alla richiesta Reuters di un commento.
Mentre secondo l'altra fonte, interesse è arrivato anche dal Qatar (Qia), che non è nuovo allo shopping in Europa, e che potrebbe allearsi con un fondo di private equity. No comment da parte della Qatar Investment Authority. Una terza fonte cita un'altra società asiatica del settore, la coreana Hotel Shilla che in passato non ha commentato sul dossier.
In posizione più defilata è Lagardere, che pure ha avuto accesso alla data room.
Considerato che oggi WDF è il secondo operatore al mondo, con una quota di mercato del settore retail aeroportuale dell'8% (dati 2014 Verdict Research), dall'operazione di M&A nascerebbe un colosso del settore. Dufry è attualmente il numero uno, con una quota di circa il 14,9% dopo l'acquizione di Nuance lo scorso anno.
Secondo una fonte, il termine per la presentazione delle offerte vincolanti è il 10 marzo marzo, il giorno precedente il consiglio di amministrazione chiamato ad approvare i conti 2014. Anche se l'eventuale scelta di cedere la società passa prima dall'azionista Edizione, assistito dall'advisor Mediobanca, che dal cda Wdf, assistito da Deutsche Bank.
Una seconda fonte parla genericamente di "metà marzo".
La scorsa settimana il presidente di Edizione Gilberto Benetton ha lasciato aperta la porta alla vendita dell'intera quota in World Duty Free. La società del travel retail, da parte sua, ha sempre detto di cercare un partner per una "business combination".
In qualsiasi caso, il cambio di controllo in WDF farebbe scattare l'obbligo di Opa su tutta la società e quindi l'esborso per un potenziale acquirente sarebbe consistente. Ai prezzi di chiusura di ieri World Duty Free capitalizza 2,66 miliardi di euro, a cui si somma un indebitamento netto pari a 950 milioni di euro atteso a fine 2014.
Il debito rappresenta uno dei potenziali ostacoli all'acquisto della società, dal momento che a fine 2014 è pari secondo la società a 3,3 volte l'Ebitda adjusted, valore detinato a scendere nell'arco del piano.
L'eventuale uscita della famiglia di Ponzano dalla società sarebbe il primo passo di un riassetto dell'intero gruppo in vista del passaggio generazionale ai figli dei fondatori. Il gruppo è alla ricerca di un partner per Adr, gestore di aeroporti che controlla attraverso Atlantia, e, nel futuro non immediato, per Autogrill e la catena di abbigliamento Benetton.
Inoltre, il settore del travel retail è in fase di consolidamento e l'alternativa a forti investimenti in direzione di un'espansione del perimetro, cosa che il budget di WDF presentato a gennaio non contempla, è la fusione con un altro gruppo per aumentare peso e sinergie.
(hanno collaborato Francesca Landini da Milano e Pamela Barbaglia da Londra)
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