Investing.com - Arrivano nuovi sviluppi positivi dalle trattative di pace tra Russia e Ucraina in corso ad Istanbul. Secondo quanto riportato dalle agenzie, Mosca ha affermato che taglierà "drasticamente" le operazioni militari vicino alla capitale ucraina di Kiev e alla città di Chernihiv nel tentativo di alleggerire la pressione sui cittadini ucraini.
Inoltre, un membro della delegazione ucraina ha affermato che il Paese sta cercando garanzie di sicurezza internazionale per il territorio il quale, vista l'apertura del premier Zelensky, potrebbe essere separato in due parti con l'indipendenza del Donbass.
L'integrità e la sicurezza dell'Ucraina sono uno dei punti più complicati delle discussioni, visto che Mosca ha già promesso di non attaccare mai l'Ucraina nel 1994 in cambio della rinuncia dell'Ucraina alle armi nucleari sovietiche basate sul suo territorio, secondo i termini del Memorandum di Budapest. La Russia ha successivamente rifiutato di ratificare l'accordo.
Se il nuovo round di colloqui riuscisse a far avvicinare le due parti, si potrebbe aprire la strada a un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino, come affermato prima dell'incontro dal presidente turco Erdogan, sebbene il segretario degli esteri russo abbia affermato ieri che allo stato attuale un vertice tra i due presidente sarebbe "controproducente".
Uno spiraglio su una possibile tregua del conflitto era già arrivata qualche ora fa quando poco dopo l'inizio delle discussioni un consigliere politico del presidente Zelensky aveva riferito che le delegazioni stavano discutendo di un possibile cessate il fuoco e che una dichiarazione in tal senso sarebbe stata rilasciata "tra diverse ore".
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha affermato che gli obiettivi della prima parte di quella che la Russia ha definito "operazione militare speciale" sono stati completati, alimentando la speculazione che anche Mosca stia cercando un modo per giustificare un accordo di pace.
"Nel complesso, gli obiettivi principali della prima fase dell'operazione sono stati raggiunti", ha detto Shoigu all'agenzia di stampa Interfax. "La capacità di combattimento delle forze armate ucraine è stata sostanzialmente ridotta, il che ci consente di dedicare la nostra principale attenzione e i nostri sforzi al raggiungimento dell'obiettivo principale: la liberazione del Donbass".
Prima di invadere l'Ucraina il 24 febbraio, la Russia aveva riconosciuto gli stati separatisti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, come indipendenti. Tuttavia, il ministro della difesa non ha fatto alcun riferimento agli obiettivi proclamati da Mosca all'inizio dell'attacco: la "denazificazione" e la "smilitarizzazione" dell'Ucraina. Un'ulteriore indicazione di come il Cremlino abbia rivisto la propria strategia dopo la resistenza sul campo mostrata dalle forze di Kiev.