MILANO (Reuters) - La trattativa tra Mondadori e Rcs sulla compravendita della divisione Libri di via Rizzoli si è arenata sulla questione della valutazione del rischio Antitrust.
Lo riferiscono diverse fonti dopo che il Cda di Rcs ha deciso di prendere ancora qualche giorno dopo la scadenza, ieri, dell'esclusiva per "verificare la possibilità di finalizzare" l'operazione "entro i prossimi giorni".
La breve nota di Rcs lascia aperta dunque la porta a una possibile rinuncia alla cessione se non si troverà l'accordo su alcuni punti "ancora aperti".
Non è tanto una questione di tempi del pagamento, spiegano le fonti smentendo alcune ricostruzioni stampa, quanto come gestire e prezzare i rischi dell'operazione, in primis quello Antitrust visto che Mondadori si troverebbe post integrazione con quasi il 40% del mercato. Senza considerare questa variabile, il prezzo di vendita, secondo una fonte, sarebbe di 130 milioni.
Lo stop ha sorpreso gli investitori che davano ormai per fatto il deal, che in effetti solo pochi giorni fa sembrava vicino alla firma. Mondadori è poco mossa in borsa, ma Rcs, che dalla cessione avrebbe cassa fresca per rimborsare parte dell'ingente debito, perde intorno alle 10,30 più del 6% sui timori che possa palesarsi il rischio di un aumento di capitale.
Rcs ha infatti stringenti covenant da rispettare con le banche e il Cda ha in mano una delega per un aumento di capitale da 190 milioni (seconda tranche della ricapitalizzazione di due anni fa) che non suscita certo l'entusiasmo degli azionisti.
E' vero che il gruppo sta portando avanti altre cessioni, come la Tv spagnola Veo che potrebbe arrivare entro l'anno. "Poco credibile" al momento, secondo una fonte, l'ipotesi di cessione degli asset spagnoli tout court avanzata da alcune indiscrezioni.
I tempi per questo ultimo braccio di ferro dovrebbero essere molto brevi, ma su questo punto non tutte le fonti sembrano davvero convinte.
(Claudia Cristoferi)