Di Senad Karaahmetovic
L’analista di UBS David Vogt ritiene che i problemi di fornitura subiti da Apple (NASDAQ:AAPL) nell’ultimo trimestre del 2022 abbiano influito “materialmente” sulle unità di iPhone di novembre e dicembre.
Secondo i calcoli di UBS, il sell-through degli iPhone è sceso di circa il 3% ad ottobre, del 15% a novembre e di quasi il 18% a dicembre. Complessivamente, il calo del Q422 è calcolato a circa il 12%, a fronte di un calo del 6% circa nei primi 9 mesi del 2022.
“Stimiamo che il sell-through di iPhone per l’intero anno sia stato inferiore di circa il 6% rispetto alle nostre previsioni di sell-in, dato che lo spread si è notevolmente allargato nel trimestre di dicembre. Stimiamo che il sell-through globale del trimestre di dicembre sia stato di circa 67 milioni di unità, ovvero circa il 15% al di sotto della nostra stima di 79 milioni di sell-in e delle aspettative del mercato di 74-75 milioni”, ha dichiarato Vogt in una nota per i clienti.
“Circa un terzo del sell-through di iPhone in un determinato anno avviene negli Stati Uniti, mentre circa il 20% in Cina e un altro 20% in Europa. Nel quarto trimestre del 2022, il sell-through degli iPhone negli Stati Uniti è diminuito solo dell’1% rispetto al circa 12% della Cina e al 30% dell’Europa. Data la relativa forza degli Stati Uniti e i risultati più modesti in Europa, gli USA hanno rappresentato quasi il 35% del sell-through, mentre l’Europa è scesa sotto il 18%”.
Su una nota più positiva, l’analista ritiene che Apple abbia comunque conquistato una quota di sell-through, dato che il mercato globale degli smartphone è sceso del 14-15%.
UBS valuta il titolo Apple con un rating Buy e un price target di 180 dollari per azione.
Ieri le azioni Apple sono scese del 2%, chiudendo a 143,00 dollari. Negli scambi premarket di questo martedì il titolo è sceso di un ulteriore 0,9%.