Investing.com – Le banche italiane hanno migliorato la loro condizione ma sono ancora nettamente in ritardo rispetto al resto dell’Europa.
Secondo un report pubblicato da Moody’s, infatti, il sistema finanziario italiano sta ottenendo importanti risultati in tema di crediti in sofferenza, ma “il loro rapporto dlel’8% rimane più del doppio rispetto a quello della media dell’Unione europea del 3% secondo i dati dell’Autorità bancaria europea”.
Gli esperti dell’agenzia, comunque, hanno alzato l’outlook del sistema bancario italiano, portandolo da negativo a stabile, grazie al calo degli NPL. “Prevediamo che i prestiti problematici delle banche italiane scenderanno nel 2020 per il quinto anno consecutivo”, ha dichiarato Fabio Iannò, vicepresidente senior presso Moody's.
Secondo Moody’s, inoltre, per l’Italia è attesa “una crescita debole ma positiva del Pil italiano”, che porta le previsioni dell’agenzia ad essere “stabili sul rating del debito sovrano italiano".
Le banche britanniche peggiorano
Cattive notizie, invece, per le banche in Gran Bretagna, per le quali Moody’s ha ridotto il suo outlook da stabile a negativo.
Tra le cause individuate dagli esperti dell’istituto ci sono le “prospettive di crescita del paese” indebolite dal processo della Brexit, mentre i tassi di interesse stanno colpendo la redditività degli istituti.
Inoltre, continuano da Moody’s, "i tassi d'interesse costantemente bassi e la maggiore concorrenza sul mercato dei mutui ipotecari" hanno intaccato i margini d'interesse netti - un sistema metrico che tiene traccia della differenza tra il costo del finanziamento delle banche e i tassi che esse applicano per contrarre prestiti”.
"L'economia del Regno Unito si sta indebolendo, rendendola più suscettibile agli shock, e la prolungata incertezza su Brexit ha ridotto le prospettive di crescita del paese", spiega Laurie Mayers, amministratore delegato associato di Moody's.