MILANO, 13 gennaio (Reuters) - Storno tecnico a Piazza Affari in una giornata in cui sono prevalse le prese di profitto. I mercati guardano alla prossima firma dell'accordo commerciale di fase Uno tra Usa e Cina, mentre non ci sono notizie sul fronte delle tensioni in Medio Oriente.
"Oggi si vende in assenza di notizie. Seduta di vendite tecniche", osserva un trader.
Bancari negativi. La peggiore Banca Mps (MI:BMPS) che lascia sul terreno il 5,23%, causa realizzi, dopo il balzo del 20% di venerdì sull'upgrade dell'agenzia di rating Moody's, che ha innescato ricoperture, dicono i trader. Vendute anche le big, Unicredit (MI:CRDI) (-0,8%) e Intesa (MI:ISP) San Paolo (-0,68%). Spunti su Banca Ifis (+3,06%) alla vigilia della presentazione del piano industriale al 2022 domani. Equita ritiene che il nuovo business plan "sarà focalizzato sulla riduzione del profilo di rischio del gruppo e una maggiore visibilità sull'asset quality".
Prysmian (MI:PRY) in ribasso del 2,14% dopo che la società ha annunciato che il collegamento Western Link è stato interrotto venerdì scorso, aggiungendo che sono in corso verifiche sulle cause.
Il mercato guarda al possibile impatto di immagine sulla società.
Secondo un grosso broker italiano, "la notizia è negativa e potrebbe rallentare la capacità di Prysmian di assumere ed eseguire progetti submarine".
Pesante anche Telecom Italia (MI:TLIT) (Tim) che perde il 2,4% dopo indiscrezioni di stampa sui negoziati relativi a Open Fiber e all'ipotesi di coinvolgere Inwit in un'eventuale fusione della rete Tim con Open Fiber. Equita rileva che "la fusione tra Inwit e Open Fiber rischia di essere penalizzante sui multipli di Inwit, che oggi beneficiano della caratteristica di operatore di torri puro. Infine, le sinergie non sono ovvie, come invece nel caso dell'integrazione con Vodafone (LON:VOD) Tower".
Atlantia (MI:ATL) arretra dell'1,4%, dopo le nuove dichiarazioni su una possibile revoca della concessione. Pesano le indiscrezioni di stampa secondo le quali anche il Pd ora sarebbe favorevole. Al momento il mercato sposa la tesi che togliere la gestione delle autostrade alla holding sia un processo difficilmente realizzabile e guarda a un accordo, che comporti una riduzione di tariffe o comunque un costo economico per il gruppo.
Spunti, invece, su Autogrill in salita del 3%.
Andamento a due velocità per i titoli editoriali: fermento su Il Sole 24 Ore che balza del 2,9%, tornato sotto i riflettori da parte degli investitori, mentre ritraccia Mondadori (MI:MOED) (-4,5%) dopo i recenti rialzi.
Seduta decisamente volatile e sull'ottovalante per Tiscali (MI:TIS) che chiude in calo del 2,3%, bruciando tutto il rialzo registrato nel corso della giornata quando il titolo ha raggiunto un rialzo superiore al 13%. Un trader cita attese per un piano di rilancio del gruppo.
Fra i minori, strappano Netweek (+13,7%) ed Elica(+8,9%).
(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)