Quando i mercati salgono con continuità e senza volatilità tutti gli investitori si ritengono bravi. Ma ora più che mai, con il ritorno della volatilità, è necessario un approccio professionale.
Ogni risparmiatore vorrebbe entrare in Borsa ai minimi e uscire sui massimi. Nella realtà nessuno, neanche il più abile degli investitori, può costantemente catturare i massimi livelli di Borsa e schivare le correzioni. Anzi, molto spesso accade proprio l’esatto contrario. Senza l’adeguata preparazione sul campo, le emozioni governano la nostra mente ed è molto più facile comperare sui massimi (trascinati dall’euforia dei mercati) e vendere sui minimi (travolti dal panico per le perdite).
INDUSTRIA DEL MARKET TIMING
A questo proposito è interessante estrapolare alcuni spunti dall’industria del market timing statunitense, ovvero quel segmento finanziario che propone servizi in abbonamento per segnalare ai risparmiatori il momento migliore o per entrare in Borsa o per disinvestire dal mercato azionario. Ebbene, la prima lezione è che i mercati ribassisti e l’elevata volatilità contribuiscono a sostenere la domanda di questo servizio. Prendiamo la straordinaria crescita del mercato statunitense nel corso dei due anni fino al massimo di gennaio 2018: è stata ottenuta senza nemmeno una correzione del 5% dell’indice S&P 500 e cioè meno della metà di un calo del 10% considerato per definizione una mini-correzione di Borsa. In parallelo, la volatilità del mercato, misurata dall’indice VIX, è scesa al minimo degli ultimi 20 anni.
APPROFONDIMENTO-RADIO
Emozioni e investimenti, intervista a Barbara Balucani di Schroders (LON:SDR)
CORREZIONI DI BORSA E PICCHI DI VOLATILITÀ
Quale risparmiatore avrebbe bisogno di un esperto di market timing in condizioni di mercato come quelle? Certo, quando gli indici di Borsa corrono sui massimi senza (quasi) soluzione di continuità e con volatilità ai minimi tutti gli investitori si sentono dei geni della finanza. Ma quando il mercato corregge e si assiste a picchi di volatilità, che prima o poi sono inevitabili come accaduto tra febbraio e aprile, allora anche gli scettici ci ripensano e chiedono lumi agli esperti finanziari. Insomma le nostre emozioni rappresentano delle guide inaffidabili per investire. Ci rifiutiamo di consultare esperti di mercato proprio quando ne avremmo più bisogno, e poi, soltanto dopo che il mercato è diminuito, improvvisamente ci interessiamo delle loro indicazioni. È il classico caso di chiudere la porta della stalla dopo che i buoi sono scappati.
LE QUATTRO REGOLE D’ORO
A questo proposito sono quattro le regole d’oro per un market timing azionario vincente. In primis evitare di muoversi da soli nelle decisioni relative a quando entrare e quando uscire dai mercati azionari: nella maggior parte dei casi, saranno le emozioni a prevalere determinando quasi sicuramente delle perdite (spesso difficilmente recuperabili).
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L’oro non brilla più nonostante le tante tensioni sui mercati
TEST SUL CAMPO
In secondo luogo, anche chi ritiene di avere esperienza dovrebbe poter vantare una lunga storia di trading sul mercato. Essere cioè ‘testato in battaglia’, attraverso diverse turbolenze del mercato. È essenziale avere cioè subito colpi duri nel trading di mercato che hanno misurato la tempra effettiva da investitore e la propria effettiva capacità di sopportazione alle perdite. Non c’è nessuna scuola che può insegnarlo e nessun indicatore che si possa inventare o acquistare su internet: l’unica possibilità è averlo sperimentato di persona sul campo.
MEGLIO FRAZIONARE TRA 3-5 GESTORI
Altrimenti, e siamo al terzo punto, occorre fare affidamento su un consulente con una comprovata esperienza. Con un ulteriore accorgimento, quello cioè di investire tutti i propri risparmi in non meno di 3 o 5 gestori. In quarto luogo, è importante ricordarsi che il vero genio degli investimenti è saper riconoscere la direzione della tendenza, non catturare gli alti o i bassi di mercato. Tra le prudenti regole di gestione del denaro c’è quella per esempio di impedire che le perdite che si stanno accumulando in portafoglio diventino intollerabilmente grandi.