ROMA (Reuters) - Il governo è pronto a discutere di "ritocchi" alla riforma del credito cooperativo ma è contrario ad una ipotesi di "moratoria generale" come quella proposta dalla Lega.
Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, rispondendo ad alcune domande in commissione Finanze al Senato.
"Gran parte delle Bcc dichiara di voler andare avanti", ha detto Tria.
Nel 2016, l'esecutivo di Matteo Renzi ha varato una legge che porta le quasi 300 banche di credito cooperativo esistenti a confluire in tre holding: Iccrea, Cassa centrale Banca e l'altoatesina Raiffeisen.
Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama dove Tria è audito, ha proposto una moratoria fino a quando non sarà introdotto in Europa un quadro regolatorio più favorevole alle banche di minori dimensioni.
Tria invece esclude marce indietro: "Se ogni governo che si alterna chiude le riforme precedenti e ne apre altre, la certezza del diritto, il sistema generale del diritto viene messo a dura prova".
Nel sottolineare che il carattere mutualistico è garantito in tutte le sue caratteristiche, il ministro dice che "una moratoria generale significa abolire la riforma" e come tale "va considerata con molto senso di responsabilità, anche perché non sembra che questa richiesta provenga dalla maggioranza del credito cooperativo".
(Giuseppe Fonte)