MILANO (Reuters) - Il settore assicurativo italiano si è mostrato nel complesso resiliente alla crisi pandemica evidenziando una decisa tenuta degli indici patrimoniali e profitti stabili grazie al comparto Rc auto.
E' quanto rileva il presidente dell'Ivass Luigi Federico Signorini nelle sue considerazioni riguardanti la Relazione sull'attività svolta dall'Istituto nel 2020.
Dopo una significativa flessione nel primo semestre del 2020 a causa dell'aumento dello spread, gli indici patrimoniali del settore sono, in media, tornati a crescere nel secondo semestre, grazie anche alle restrizioni sui dividendi, fino a riportarsi su un livello leggermente superiore a quello precedente la pandemia.
A fine 2020, infatti, l'indicatore medio di solvibilità è salito a 243% da 235% di fine 2019, con un trend di miglioramento che è continuato anche nei primi mesi del 2021 grazie all'ulteriore attenuazione delle tensioni finanziarie.
Sul fronte della redditività, il Roe medio, pari all'11,6% rimane su livelli elevati, anche se in leggero calo dal 12,3% del 2019, nell'ambito di un andamento divergente tra i due settori principali, Vita e Danni.
Se gli utili nel settore Vita, che contribuisce in misura maggiore ai profitti delle compagnie, sono scesi del 20%, quelli nei Danni sono saliti del 45% grazie al comparto Rc auto che ha beneficiato della riduzione degli incidenti stradali determinata dalle restrizioni alla circolazione.
"Può apparire singolare che un colossale evento dannoso come la pandemia abbia avuto in Italia, nel complesso, conseguenze economicamente positive per chi, per mestiere, assicura contro i danni", dice Signorini sottolineando la scarsa diffusione in Italia delle coperture assicurative per danni, auto esclusa.
L'incidenza del premi per l'assicurazione contro i Danni in Italia è la metà della media dell'Ocse.
Oltre alla scarsa copertura dei rischi nel segmento delle piccole e medie imprese, il presidente dell'Ivass ha ricordato il basso grado di penetrazione assicurativa contro le catastrofi naturali, come terremoti e inondazioni.
"Mi auguro che anche nel nostro paese si apra un dibattito sulla possibilità di introdurre, come altrove, forme di assicurazione obbligatoria, semi-obbligatoria o più efficacemente incentivata sui rischi legati a catastrofi naturali", dice Signorini.
(Andrea Mandalà, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)