Investing.com - Il prezzo del greggio sale questo venerdì, le compagnie energetiche hanno richiamato i lavoratori dalle piattaforme offshore ed hanno bloccato le trivellazioni in Texas in vista dell’arrivo dell’uragano Harvey.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a settembre si attesta a 47,76 dollari al barile alle 06:30 ET (10:30 GMT) su di 33 centesimi, o dello 0,70%.
Intanto, il greggio Brent con consegna ad ottobre sull’ICE Futures Exchange di Londra è in salita di 35 centesimi, o dello 0,67%, a 52,38 dollari al barile.
Il prezzo del greggio si è rafforzato mentre i mercati si preparano alle possibili interruzioni della produzione con l’uragano Harvey che si sta dirigendo verso il cuore dell’industria petrolifera statunitense, nel Golfo del Messico.
L’uragano si è intensificato rapidamente da ieri, diventando forse il più grosso uragano che ha colpito gli Stati Uniti continentali negli ultimi 12 anni. Al momento si dirige verso la zona compresa tra Houston e Corpus Christi sulla costa del Texas.
Sulla materia prima hanno pesato i dati ad inizio settimana della U.S. Energy Information Administration secondo cui la produzione nazionale di greggio è salita al massimo dal luglio del 2015 sebbene le scorte di greggio siano scese per l’ottava settimana consecutiva.
Il prezzo del greggio è andato sotto pressione nelle ultime settimane nonostante gli sforzi compiuti dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) per limitare la produzione e far salire i prezzi.
L’OPEC e i 10 produttori che non fanno parte del cartello, tra cui la Russia, hanno deciso di tagliare 1,8 milioni di barili al giorno a partire dall’inizio dell’anno fino al marzo del 2018, per ridimensionare l’eccesso delle scorte globali e riequilibrare il mercato.
Finora, tuttavia, l’accordo ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte globali, per via dell’aumento della produzione da parte dei produttori che non prendono parte all’accordo, come la Libia e la Nigeria, e dell’incremento della produzione di petrolio da scisto USA.
Intanto sul Nymex, i future della benzina con consegna a settembre balzano di 0,3 centesimi, o dell’1,87%, a 1,714 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a settembre schizza di 0,2 centesimi, o dell’1,34%, a 1,643 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a settembre vanno giù di 0,1 centesimi, o dello 0,51%, a 2,934 dollari per milione di BTU.