di Elvira Pollina
MILANO/ROMA (Reuters) - Torna a puntare verso l'alto il tasso di disoccupazione italiano, a segnalare come il mercato del lavoro fatichi a ritrovare slancio, nonostante gli sgravi fiscali messi in campo dal governo per le assunzioni a tempo indeterminato e i segnali di fiducia che arrivano dal mondo delle imprese.
Secondo i numeri diffusi stamane da Istat, il tasso di disoccupazione a febbraio è infatti salito al 12,7%, mentre le attese raccolte da Reuters tra gli economisti convergevano su una lettura stabile al 12,6%, livello segnato a gennaio.
Rispetto a gennaio gli occupati sono diminuiti dello 0,2% (-44.000), i disoccupati sono aumentati dello 0,7% (+23.000), mentre il numero di inattivi cresce dello 0,1% (+9.000) nel confronto con gennaio.
"I dati attestano una contrazione dell'occupazione dopo due mesi di crescita e confermano una valutazione che ho più volte ribadito: in coda ad una crisi le cose tendono a non essere stabilizzate ed è immaginabile che ad una fase positiva possa seguire una flessione", commenta in una nota il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
L'esecutivo si appresta a migliorare le stime di crescita per quest'anno, portandole allo 0,7-0,8% e la speranza è che il contesto macro più favorevole unito agli sgravi contributivi e fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato, disponibili da gennaio, oltre all'entrata a regime questo mese delle regole per assumere tramite il nuovo contratto a tutele crescenti possano far ripartire il mercato del lavoro.
Smaltire i postumi di una recessione durata tre anni non è però semplice. La fotografia Istat mostra una situazione di fatto stagnante.
Nel periodo dicembre-febbraio, infatti, l'occupazione è rimasta sostanzialmente stabile sui tre mesi precedenti, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,4 punti percentuali, sebbene in larga misura per la risalita del tasso di inattività (+0,3 punti).
D'altra parte rispetto a febbraio 2014, l'occupazione è cresciuta dello 0,4% (+93.000 unità) e il tasso di occupazione di 0,2 punti a 55,7%.
Negli giorni scorsi proprio il ministero del Lavoro ha diffuso i dati relativi alle comunicazioni obbligatorie, che per il primo bimestre del 2015 segnalano un incremento di 79.000 unità dei contratti a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo del 2014, anche se non è ancora possibile stabilire se si tratti di stabilizzazioni o di nuove assunzioni.
Secondo Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MILAN:ISP), resta presumibile un'evoluzione positiva del quadro occupazionale nei prossimi mesi anche alla luce dell'aumento delle aspettative occupazionali registrato dalle indagini di fiducia sia delle imprese che delle famiglie nei primi mesi del 2015.
"Riteniamo che, dopo la pausa di febbraio, i numeri su occupati e disoccupati siano destinati a tornare a migliorare nei prossimi mesi, sulla scia sia delle misure intraprese dal governo che delle aspettative di ripresa del ciclo", commenta l'economista di Intesa Sanpaolo.
Di probabile incremento dei posti di lavoro stabili nel corso dell'anno parla anche Fabio Fois, economista di Barclays (LONDON:BARC), secondo cui però non è detto che questo si traduca in una discesa significativa del tasso di disoccupazione.
"L'incremento del tasso di partecipazione, che ci aspettiamo riprenda nei prossimi trimestri, potrebbe mitigare l'impatto sul tasso di disoccupazione nonostante l'incremento dell'occupazione e una riduzione dell'erosione di posti di lavoro".
Ha collaborato da Roma Giuseppe Fonte