Di Geoffrey Smith
Investing.com - Le azioni Electricite de France schizzano questo martedì, il governo francese ha reso noto che pagherà poco meno di 10 miliardi di dollari per acquistare le partecipazioni di minoranza della più grande compagnia elettrica d’Europa.
Alle 10:30 CEST, EDF (EPA:EDF) segna un’impennata del 15% a 11,79 dollari, poco meno dei 12 dollari per azione annunciati dal Ministero delle Finanze in precedenza.
Il titolo EDF langue quest’anno, tra i problemi dei suoi reattori nucleari che l’hanno costretta a numerose revisioni al ribasso della produzione. Questi problemi hanno giocato un ruolo importante nell’attuale crisi energetica europea, limitando la capacità di EDF di rimpiazzare la produzione dei generatori a gas, con la Russia che riduce le scorte di combustibile in Europa.
Questo annuncio segnala la fine di un esperimento durato 18 anni con un possesso in parte privato di EDF, che per decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale ha incarnato l’approccio francese di un governo di “dirigismo”. Difficilmente sarà l’ultima importante nazionalizzazione energetica in Europa per via della crisi. Era chiaro già da anni che la compagnia non sarebbe riuscita a finanziare lo sviluppo di una nuova generazione di reattori senza violare le norme UE sugli aiuti di stato. EDF intende costruire sei reattori EPR 2 entro il 2050.
Il maggiore importatore di gas tedesco Uniper (ETR:UN01) è già sull’orlo dell’insolvenza dopo aver fatto ricorso a tutte le sue riserve di liquidità e strumenti di debito per cercare di coprire la carenza di gas russo. In base alla legge tedesca, il governo non gli consentirà di passare immediatamente i costi extra del gas che deve ottenere dal mercato aperto.
“Questa azione si inserisce nel contesto dell’emergenza climatica, con la situazione geopolitica che richiede decisioni dure per garantire l’indipendenza energetica e la sovranità della Francia”, ha reso noto il Ministero.
L’offerta è oltre il 50% al di sopra del minimo a cui il titolo EDF è sceso all’inizio dell’anno quando è diventato evidente il calo di produzione, e si trova nella parte alta del range di trading del titolo degli ultimi sei anni. I titolari di debiti convertibili della società hanno evitato il peggio: il governo ha offerto 15,64 euro per obbligazioni convertibili che erano state vendute a 11,70 euro nel settembre 2020.