MILANO (Reuters) - L'offerta di UniCredit per Banco Bpm (BIT:BAMI) è ostile, lanciata a condizioni "del tutto inusuali" per questo tipo di operazione, espone gli stakeholder dell'ex popolare ad aree di incertezza, e avrebbe pesanti ricadute occupazionali.
E' quanto afferma Banco Bpm (BIT:PMII) in una nota al termine del Cda che ha effettuato un primo esame dell'Ops lanciata ieri a sorpresa da UniCredit. Offerta che "non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la banca".
Banco Bpm sottolinea che le condizioni di prezzo, che includono un premio dello 0,5% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, "non riflettono in alcun modo la redditività e l'ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti", anche alla luce delle ultime operazioni straordinarie annunciate.
L'altro fronte di espansione aperto da Unicredit (BIT:CRDI) con Commerzbank (ETR:CBKG) in Germania espone gli azionisti di Banco Bpm all'incertezza legata al suo esito, afferma l'istituto di Piazza Meda.
Peraltro, una crescita in Germania porterebbe ad una "significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica", concentrata nelle aree più ricche dell'Italia, verso mercati oggi segnati da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico.
OFFERTA UNICREDIT CREA QUADRO INCERTO, OCCUPAZIONE A RISCHIO
Altre aree di rischio riguardano la perdita del brand Banco Bpm in seguito alla fusione tra le due banche, che UniCredit afferma di volere conseguire nel minor tempo possibile, e i tagli di costi che una integrazione comporterebbe.
In particolare, le sinergie di costo lordo stimate da UniCredit per 900 milioni di euro - "ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm" - destano "forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale".
Altre considerazioni effettuate dal board questa mattina riguardano l'effetto dalla 'passivity rule' susseguente al lancio dell'Ops, che condizionerà gli spazi di manovra delle strategie del gruppo "determinandosi così un quadro di elevata incertezza".
Il riferimento è all'Opa totalitaria che Banco Bpm ha lanciato sulla partecipata Anima (BIT:ANIM) lo scorso 6 novembre e al recente acquisto di una quota del 5% di Mps (BIT:BMPS) nell'ambito dell'ultimo collocamento da parte del Tesoro.
Mossa, quest'ultima, che il mercato ha letto come un primo passo verso la creazione di un terzo polo bancario in Italia auspicato dal governo e che un esito positivo dell'offerta di Unicredit metterebbe a repentaglio.
"La Banca rimane focalizzata sull'implementazione del piano 2023-2026, sull'esecuzione dell'Opa su Anima e sul conseguente aggiornamento del piano industriale", conclude Banco Bpm, aggiungendo che non trascurerà "alcuna opzione strategica" per raggiungere i propri obiettivi di crescita di valore per tutti i suoi azionisti.
La banca ricorda che dopo queste prime valutazioni, condivise all'unanimità da tutto il board, dovrà esprimersi sull'Ops "con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge".
(Andrea Mandalà, editing Claudia Cristoferi, Francesca Piscioneri)