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Bce dovrebbe discutere fine anticipata programma acquisto bond - Kazaks

Pubblicato 11.10.2023, 18:50
Aggiornato 11.10.2023, 18:54
© Reuters. Il governatore della banca centrale lettone Martins Kazaks partecipa alla presentazione delle previsioni macroeconomiche della banca a Riga, in Lettonia, il 23 settembre 2022. REUTERS/Ints Kalnins/Foto d'archivio
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di Balazs Koranyi

MARRAKECH (Reuters) - La Banca centrale europea dovrebbe discutere di modifiche al programma di acquisto di obbligazioni e valutare l'opportunità di aumentare le spese per le banche commerciali, ha detto il policymaker lettone Martins Kazaks, sostenendo che il recente aumento dei costi di prestito, anche per l'Italia, non è preoccupante.

Secondo alcuni investitori - spaventati dalla volatilità dei mercati nelle ultime settimane che ha fatto salire il premio che Roma deve pagare per indebitarsi - le turbolenze sono state una lezione per la Bce, affinché mantenga lo schema che costituisce l'asse portante per combattere i rialzi inattesi dei rendimenti.

Per Kazaks, invece, il movimento verso l'alto è solo un riflesso dell'aumento del deficit di bilancio dell'Italia e questo non dovrebbe impedire a Francoforte di discutere una fine anticipata dei suoi reinvestimenti nel Programma di acquisto di emergenza pandemico (Pepp) da 1.700 miliardi di euro.

"Per quanto riguarda l'Italia, almeno allo stadio attuale, non vedo nulla che mi preoccupi rispetto a una compromissione del meccanismo di trasmissione o di qualcosa che considererei una reazione ingiustificata del mercato", ha detto Kazaks a Reuters.

L'istituto centrale utilizza i reinvestimenti del Pepp con un certo grado di flessibilità, orientando gli acquisti verso i Paesi più indebitati quando è giustificato, in quella che alcuni politici definiscono la prima linea di difesa della banca.

La Bce è tenuta a reinvestire tutti i proventi del programma fino alla fine del 2024, ma alcuni hanno chiesto una fine anticipata, con la banca che ha inasprito la sua politica per combattere l'inflazione.

"Direi che guadagneremmo credibilità modificando gli strumenti e spiegando questo, piuttosto che rimanendo fossilizzati per troppo tempo", ha detto Kazaks. "Se penso che sia necessario o possibile terminare i reinvestimenti prima della fine del prossimo anno? La mia risposta è sì".

Tuttavia, qualsiasi ulteriore riduzione della liquidità in eccesso dovrebbe essere graduale e prevedibile, quindi le modifiche al Pepp non dovrebbero essere brusche, ha aggiunto.

Kazaks ha anche detto che Francoforte dovrebbe rivedere l'aumento della riserva obbligatoria per le banche commerciali, che costringerebbe gli istituti di credito a depositare più liquidità presso la banca centrale senza interessi.

I responsabili politici hanno preso in considerazione questa opzione durante l'estate e hanno deciso di non farlo, ma alcuni sperano che la questione torni in auge quando l'istituto rivedrà il suo quadro operativo all'inizio del prossimo anno.

© Reuters. Il governatore della banca centrale lettone Martins Kazaks partecipa alla presentazione delle previsioni macroeconomiche della banca a Riga, in Lettonia, il 23 settembre 2022. REUTERS/Ints Kalnins/Foto d'archivio

Kazaks ha minimizzato le prospettive di ulteriori rialzi dei tassi di interesse, sostenendo che la comunicazione della banca centrale dovrebbe concentrarsi adesso su tassi elevati più a lungo e non su nuovi incrementi.

"Penso che i livelli dei tassi di interesse siano abbastanza appropriati per tornare a un'inflazione del 2% nella seconda metà del 2025", ha affermato, aggiungendo di non poter comunque escludere ulteriori aumenti "lungo la strada".

(Versione italiana Valentina Consiglio, editing Francesca Piscioneri)

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