ROMA (Reuters) - La Banca centrale europea intende tornare a un regime "normale" per la distribuzione dei dividendi da parte delle banche vigilate dopo il 30 settembre 2021.
Lo ha detto il presidente della vigilanza europea Andrea Enria intervenendo al consiglio dell'Abi.
"La Bce è impegnata a continuare a fornire chiare indicazioni in merito al percorso di ritorno verso la normalità", si legge nelle slide rese disponibili da Enria sul sito dell'associazione bancaria.
Il numero uno della vigilanza europea ha detto che resta una "incertezza significativa su come la più grave recessione in tempo di pace si manifesterà nei bilanci bancari" e che per questo è stato chiesto alle banche di mantenere un atteggiamento estremamente prudente.
"Il pagamento dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie possono riprendere, se di entità estremamente moderate. Intendiamo tornare alla 'vecchia normalità' dopo il 30 settembre 2021", spiega nelle conclusioni.
Secondo Enria, se le banche europee si atterranno, come si aspetta la Bce, a queste raccomandazioni, verranno alla fine distribuiti 10-12 mld di euro cioè un terzo di quanto pagano in un anno nornale.
"Ci sembra una misura ragionevole. Ci aspettiamo poi che l'incertezza sul rischio di credito si attenui per poi tornare al vecchio approccio in cui la vigilanza non interviene sulle decisioni sul pagamento di dividendi" se non quando possa esserci su casi individuali una valutazione sul rischio di stabilità della banca.
"Le riserve di capitale e liquidità rimarranno disponibili finché necessario, con un calendario preliminare definito e fatta salva la revisione alla luce degli eventi", aggiunge Enria.
La Bce ha raccomandato "estrema prudenza" alle banche dell'eurozona nella distribuzione dei dividendi o il riacquisto di azioni proprie, ma ha aperto alla possibilità per le banche con sufficiente capitale di pagare cedole ed effettuare buyback con un tetto al 15% degli utili cumulati 2019-20 e non sopra i 20 punti base di Cet1.
MANTENERE ECOSISTEMA
Enria ha anche parlato dell'esigenza di consolidamento per il settore, ricordando che alcune operazioni sono state già annunciate e che altre potrebbero essere in preparazione.
"C'è ancora capacità in eccesso e ci sono numerose banche che non hanno modelli di business sostenibili nel medio-lungo termine", ha detto Enria.
Sollecitato poi dalle domande dei banchieri e in particolare su come la Bce veda il caso delle banche 'regionali', più piccole ma che servono territori ben definiti, Enria ha risposto spiegando che la politica di Francoforte "non sarà di supporto a una crescita incondizionata a favore di banche grandi".
"Abbiamo un ecosistema [dove coesistono diverse realtà e tipologie di banche] che dovrà essere mantenuto. Ma c'è capacità in eccesso e cost-income troppo elevato".
(Stefano Bernabei, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)