Investing.com - “Il presidente Tump è una di queste persone” che considerano Bezos un nemico. Con queste parole il ceo e fondatore di Amazon (NASDAQ:AMZN), Jeff Bezos ha raccontato sui Twitter del tentativo di ricatto arrivato da parte del “National Enquirer”, tabloid scandalistico controllato dalla American Media Inc, di proprietà di David Pecker, alleato e amico di Donald Trump.
Bezos accusa il giornale di “ricatto e estorsione” con la minaccia di pubblicare fotografie nude di lui e Lauren Sanchez, la giornalista televisiva con cui il fondatore di Amazon aveva avuto una storia.
“Grazie Mr. Pecker”, scriveva Bezos, “la mia proprietà del Washington Post è una cosa molto complessa per me. È inevitabile che certe persone potenti che sono oggetto della copertura del giornale pensano inevitabilmente che io sono un loro nemico. Il presidente Trump è una di queste persone, come appare ovvio dai suoi tanti tweet”.
La vicenda non è l’unica grana in questo periodo per Amazon e questa volta è un altro personaggio famoso, Woody Allen, che ha deciso di affrontare il gigante dell’ecommerce.
Allen, infatti, ha deciso di portare davanti a un tribunale gli Amazon Studios, accusandoli di aver violato il contratto firmato con l’attore in quanto rifiutatosi di distribuire il suo film “A rainy day in New York”.
La notizia è stata diffusa dal Wall Street Journal, secondo il quale Allen avrebbe richiesto agli Amazon Studios la cifra di 68 milioni di dollari di danni.
Il rifiuto di distribuire il film avrebbe alla base il vicenda di violenza sessuale che ha coinvolto l’attore e la figlia, Dylan Farrow. La ragazza ha accusato Allen di averla molestata quando aveva sette anni e il regista ha sempre negato.
Nella denuncia presentata da Allen verso Amazon, Dylan Farrow non viene mai citata. “Amazon ha provato a giustificare la sua azione riferendosi alle accuse senza fondamento di una 25enne contro il signor Allen”, si legge nella denuncia depositata presso il tribunale federale di New York, “ma le accuse erano già note ad Amazon (e al pubblico) prima che Amazon sottoscrivesse quattro accordi separati con il signor Allen...questo non offre basi legittime perché Amazon possa rinnegare le sue promesse”.
Il Pre-market a Wall Street
Intanto, il titolo Amazon cede lo 0,46% nel Pre-market di Wall Street, con gli altri titoli FAANG che procedono deboli.
Apple (NASDAQ:AAPL) perde l’1,24%, Alphabet resta in calo dello 0,17%, Facebook (NASDAQ:FB) scende dello 0,61%, mentre sono sulla stessa scia gli altri tecnologici più importanti come Tesla (NASDAQ:TSLA) (-1%), Twitter (-0,32%) e Microsoft (NASDAQ:MSFT).