ROMA/MILANO (Reuters) - Ad aprile la produzione industriale italiana ha registrato una variazione di -1,2% su mese (+1,2% rivisto a marzo) e di +1,9% su anno (da +3,5% rivisto del mese precedente).
Il dato diffuso da Istat conferma la fase di rallentamento vista nel primo trimestre, con l'eccezione di marzo, e mette un'ipoteca negativa sull'andamento del Pil nel secondo trimestre dopo il +0,3% visto nel primo.
"A questo punto nel secondo trimestre la crescita potrebbe essere inferiore a quella del primo trimestre", commenta Stefania Tomasini, economista di Prometeia.
I dati odierni della produzione sono inferiori alle attese degli analisti che si aspettavano in media nel mese in osservazione un decremento dello 0,6% su base congiunturale e un +3,6% tendenziale.
Ma, al netto della forte riduzione della produzione di energia (-6,1% su mese), il calo della produzione manifatturiera si riduce a -0,6%, sottolinea in una nota Loredana Federico, economista di Unicredit (MI:CRDI).
Negativo anche il raffronto su un periodo più ampio: nella media del trimestre febbraio-aprile 2018 la produzione industriale ha registrato una variazione di -0,7% nei confronti dei tre mesi precedenti.
"Il dato rappresenta un segnale di un rallentamento in atto non solo in Italia ma anche in Europa e in molte aree emergenti. Il deludente andamento dell'export italiano nel primo trimestre era già un segnale in questa direzione", aggiunge Tomasini.
Ad aprile la produzione industriale è scesa anche in Germania, dell'1,0%, e in Francia, dello 0,5%.
Nella prima parte del 2018 sul ciclo economico europeo hanno pesato il rilevante rialzo del prezzo del greggio e la forza dell'euro che ha penalizzato le imprese esportatrici.
"Potrebbero esserci anche i primi effetti dell'avvicinarsi della fine del quantitative easing della Bce e, per l'Italia, del clima di incertezza politica", commenta l'economista di Prometeia.
Anche le prime indicazioni di maggio rafforzano i segnali di rallentamento.
Le indagini presso i direttori acquisti di Markit mostrano per maggio un livello dell'indice della manifattura ancora in crescita ma ai minimi da molti mesi, non solo in Italia ma anche in Germania e zona euro.
Per la produzione, un rimbalzo di quella energetica a maggio e giugno consentirebbe un modesto recupero nel secondo trimestre, dice Federico.
SEGNALE POSITIVO DA BENI STRUMENTALI
Nel quadro negativo della produzione italiana di aprile fanno eccezione i beni strumentali, indicatore degli investimenti aziendali, che continuano a crescere, con incrementi sia su base annua (+5,6%) sia rispetto a marzo (+0,7%). Male i beni di consumo (-1,3%) e i beni intermedi (-1,1%).
Da inizio anno la crescita tendenziale per i beni strumentali è pari a quasi il 5%, commenta l'istituto di statistica.
Tra i singoli settori di attività economica spiccano in positivo la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,3% su mese), le apparecchiature elettriche (+2,1%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (+1,3%).
(Valentina Consiglio, Luca Trogni)