MILANO (Reuters) - Avvio debole a Piazza Affari in una giornata dominata dall'attesa del meeting Bce nel primo pomeriggio.
È quasi certo che oggi la Bce decida di mantenere fermi i tassi ma probabilmente segnalerà che un taglio potrebbe arrivare già a giugno, visto il forte rallentamento dell'inflazione e la continua debolezza dell'economia.
Un trader sottolinea che, nell'attesa, sui mercati si stenta a prendere posizione. In particolare sul comparto bancario peseranno molto le indicazioni odierne perché se emerge la prospettiva di un taglio prima dell'estate, potrebbe esserci un impatto negativo sul settore. Al contrario, se il taglio si dovesse allontanare all'autunno, le banche ne beneficerebbero.
Ieri, intanto, dopo i dati sull'inflazione Usa, superiori alle attese, sono saliti i rendimenti dei titoli di Stato Usa perché si allontana la possibilità di un allentamento della politica monetaria a giugno.
Intorno alle 9,40 il Ftse Mib è in frazionale calo dello 0,07%.
Deboli le banche con le big Intesa (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:CRDI) in flessione intorno allo 0,5%. Mps (BIT:BMPS) arretra dello 0,8%.
Sbanda Maire Tecnimont in calo del 4,2% dopo un avvio in ribasso di oltre l'8%. Secondo un trader, si tratta di prese di profitto da parte di qualche grosso fondo dopo il rally del titolo che da inizio anno registra un saldo positivo di oltre il 51%. Positive le altre oil service, come Tenaris (BIT:TENR) che avanza dello 0,7% e Saipem (BIT:SPMI) (+2,2%) dopo che Jp Morgan (NYSE:JPM) ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 3,20 euro da 3.
Prosegue, invece, la fase ribassista di Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) (-2%) dopo un altro taglio di prezzo obiettivo da parte di un broker, con Stifel che l'ha portato a 10,3 euro da 11,5 dopo quello di ieri di Jp Morgan a 9,50 euro da 10,5 euro.
Bene Eni (BIT:ENI) in crescita dell'1,3% sostenuta dal prezzo del greggio sulla recrudescenza delle tensioni in Medio Oriente.
(Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)