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Borsa Milano scivola in rosso, corrono banche con UniCredit, giù Stm, Diasorin

Pubblicato 22.09.2022, 17:33
Aggiornato 22.09.2022, 17:37
© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo

MILANO (Reuters) - Seduta nervosa a Piazza Affari con saliscendi continui, anche se la borsa di Milano regge comunque meglio il colpo grazie al forte rialzo delle banche e al peso di UniCredit nell'indice.

A tenere banco le reazioni degli investitori alla decisione, in gran parte attesa, del Fomc ieri che ha aumentato i tassi di 75 punti base portandoli a 3-3,25%, livello che non veniva raggiunto dal 2008. Si tratta del quinto rialzo consecutivo, il terzo di fila da tre quarti di punto percentuale.

Oggi anche Bank of England ha aumentato i tassi, di 50 punti base, mentre la banca centrale svizzera li ha alzati di 75 punti base.

Infine, è migliore delle attese la statistica settimanale sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione Usa.

Intorno alle 16,30 l'indice FTSE Mib si muove in calo dello 0,61%, a fronte dello Stoxx europeo che perde l'1,2%, con volumi pari a 1,3 miliardi di euro.

A Wall Street indici negativi anche oggi con gli investitori che stanno digerendo gli annunci della Fed ieri e l'impatto che potranno avere su inflazione e crescita economica.

Tra i titoli in evidenza:

Bancari in gran spolvero, grazie in particolare al peso di Unicredit (BIT:CRDI) che guadagna oltre il 5%. A fare da volano, le dichiarazioni dell'AD Orcel secondo cui la banca migliorerà significativamente la guidance 2022 nel terzo trimestre. Dichiarazioni che stanno tirando su tutto il comparto che si avvantaggia del rialzo dei tassi di interesse.

Bene Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) in crescita dell'1,2%, così come Banco Bpm (BIT:BAMI) (+2,4%). Positiva anche Mps (BIT:BMPS) (+2%) dopo diverse sedute negative in attesa dell'aumento di capitale. Bper (BIT:EMII) segna una crescita del 3,4%.

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Venduta Stm (EPA:STM), fra i peggiori del listino (-4,5%) insieme a tutto il comparto dei tecnologici europei dopo la decisione della Fed di aumentare i tassi di 75 punti base. "Il titolo risente del calo del Nasdaq ieri e poi tutti i tecnologici con il rialzo dei tassi sono penalizzati. E' il comparto più sensibile al tema del rallentamento delle economie", osserva un trader.

I timori di un rallentamento delle economie penalizzano il lusso, con Moncler (BIT:MONC) che perde il 4,5%, Brunello Cucinelli (BIT:BCU) il 3,4%.

Lettera sulle utility alle prese con le turbolenze legate al prezzo del gas e al tema degli approvvigionamenti. A2A (BIT:A2) arretra dell'1,3%, Acea (BIT:ACE) fa peggio con un ribasso del 4,4%, mentre Iren (BIT:IREE) arretra del 2,7%.

Si rafforza Saipem (BIT:SPMI) in rialzo del 5% dopo i recenti minimi.

Ritraccia OVS (BIT:OVS) (-4,4%) su realizzi dopo lo strappo ieri a due cifre a seguito del semestre sopra le attese.

Forti vendite sul comparto healthcare, con Diasorin (BIT:DIAS) che perde il 6,6% apparentemente senza una motivazione se non quella legata alla chiusura di posizioni corte. In rosso anche Recordati (BIT:RECI) in calo del 3,9%.

(Giancarlo Navach, editing Sabina Suzzi)

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