(Reuters) - Azionario asiatico in ribasso nella prima seduta della settimana, con l'eccezione della Cina, e con gli occhi degli investitori rivolti ai contrastanti dati dell'economia cinese, che in maggio ha visto le proprie esportazioni calare meno delle attese (-2,5%) mentre sono crollate le importazioni (-17,6%).
Sui mercati si sono anche sentite le preoccupazioni per i dati dell'occupazione statunitense, diffusi la settimana scorsa, che hanno aumentato le aspettative per un aumento dei tassi Usa.
Poco prima delle 9,00 ora italiana, l'indice MSCI che comprende le azioni dell'area Asia-Pacifico escluso il Giappone arretra dello 0,37% mentre Tokyo ha chiuso in lieve calo dello 0,02%.
Contrastati i mercati cinesi che vedono le blue chip preferite ai titoli small cap. L'indice CSI300 guadagna l0 0,7%. A spingere al rialzo sono stati i titoli dei comparti bancari e dei trasporti. Al contrario l'indice delle startup di Shenzhen è scivolato del 4,3% a causa delle preoccupazioni degli investitori per un possibile intervento regolatorio per frenare l'eccessiva valutazione delle azioni.
Cresce anche la piazza di Hong Kong, oltre lo 0,50%.
SEUL chiude con un calo dello 0,14% al minimo delle ultime 11 settimane. Sul mercato hanno pesato le aspettative per il cambio dollaro/yen e di aumento dei tassi Usa. Cheil Industries ha perso il 3,1% e Samsung C&T il 2% dopo che è fallita la scalata di Cheil alla società per le costruzioni del gruppo Samsung.
TAIWAN ha chiuso piatta con l'indice in crescita dello 0,3%. Nel corso della seduta hanno sofferto i titoli del comparto tecnologico, -0,84% l'indice a causa delle previsioni di risultati trimestrali fiacchi per il colosso Htc che ha lasciato sul terreno lo 0,91%.