Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici poco mossi questo mercoledì, in un contesto di crescente cautela in vista dei dati chiave sull’inflazione negli Stati Uniti, con l’indice Hang Seng di Hong Kong che ha segnato forti ribassi a causa delle forti perdite del peso massimo Tencent.
L’indice Hang Seng è sceso dello 0,6%, appesantito soprattutto dal calo del 4% del gigante di internet Tencent Holdings Ltd (HK:0700).
Il principale azionista Prosus (AS:PRX) ha dichiarato di aver depositato questa settimana 96 milioni di azioni Tencent, per un valore di circa 4,4 miliardi di dollari, nel Central Clearing and Settlement System di Hong Kong. Una mossa del genere di solito preannuncia una vendita di azioni, ma Prosus ha dichiarato che la mossa serve a finanziare un programma di riacquisto di azioni.
Le perdite di Tencent si sono riversate su altri titoli tecnologici, con le major Alibaba Group Holding Ltd (HK:9988) (NYSE:BABA) e Baidu Inc (HK:9888) (NASDAQ:BIDU) che hanno perso circa il 2% ciascuna.
Il produttore di auto elettriche BYD Co Ltd (HK:1211) è sceso dell’1,9% dopo che la Berkshire Hathaway Inc (NYSE:BRKa) di Warren Buffett ha ulteriormente ridotto la sua partecipazione nell’azienda, vendendo circa 2,48 milioni di azioni.
I mercati asiatici restano in attesa dei dati chiave sull’ inflazione al consumo degli Stati Uniti (IPC) previsti per la fine della giornata, che probabilmente influenzeranno i piani di rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono cresciuti marginalmente, ma sono stati ancora influenzati da un’{ecl-459||inflazione più debole del previsto}} che ci mostra una ripresa economica del Paese a rilento.
L’indice giapponese Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,6%, estendendo i forti guadagni di martedì dopo che Warren Buffett ha dichiarato di stare valutando ulteriori investimenti in azioni locali.
I dati hanno anche mostrato che l’inflazione alla produzione in Giappone è diminuita per il secondo mese consecutivo a marzo, anche se a un ritmo più lento del previsto.
L’attenzione è rivolta anche ai verbali del vertice di marzo della Fed, previsti più tardi in giornata, per ulteriori indicazioni sulla politica monetaria, anche se i mercati hanno iniziato a ipotizzare che la banca centrale abbia uno spazio limitato per continuare ad aumentare i tassi.
Se da un lato una potenziale pausa nei rialzi dei tassi è di buon auspicio per i mercati asiatici, dall’altro una conseguente recessione statunitense potrebbe pesare sull’appetito per gli asset orientati al rischio. Il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha avvertito che quest’anno l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento dei prestiti potrebbero provocare una recessione negli Stati Uniti.