Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici in calo questo giovedì, con gli indici cinesi sotto pressione a causa delle preoccupazioni per il rallentamento della crescita economica e il peggioramento dei legami tra Stati Uniti e Cina, mentre i titoli australiani sono saliti sulla prospettiva di un’imminente pausa nei rialzi dei tassi della Reserve Bank.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi di circa lo 0,2% ciascuno, mentre i mercati temono un ulteriore deterioramento delle relazioni diplomatiche tra le maggiori economie del mondo. La Cina ha minacciato ritorsioni se il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen avesse incontrato il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy nell’ambito di una visita americana questa settimana.
Il Paese ha effettuato una serie di esercitazioni belliche vicino a Taiwan in agosto, dopo che l’allora presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi aveva visitato Taipei. Da allora, però, le relazioni tra Pechino e Washington si sono apparentemente inasprite a causa delle polemiche su un pallone spia e dell’imposizione di ulteriori restrizioni commerciali statunitensi all’industria cinese dei chip.
Tuttavia, le promesse di maggiori stimoli hanno contribuito a limitare le perdite dei titoli cinesi. Il premier Li Qiang, intervenendo al Boao Forum, ha ribadito che il Paese continuerà a incrementare la spesa interna e a guidare un’ulteriore ripresa economica.
Questa settimana l’attenzione è rivolta soprattutto ai dati cinesi sull’attività del settore manifatturiero e settore dei servizi per il mese di marzo, con gli analisti che prevedono un certo raffreddamento a causa dell’esaurirsi della ripresa economica. I recenti report dei media suggeriscono che l’atteso rimbalzo in Cina potrebbe non essere così pronunciato come i mercati sperano, soprattutto perché il Paese è alle prese con il raffreddamento della domanda globale di esportazioni.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,5%. Ma le azioni di Alibaba Group (HK:9988) (NYSE:BABA) sono salite dello 0,6% grazie ai maggiori dettagli sui piani di scissione.
In Giappone, il Nikkei 225 è in calo dello 0,8%, mentre l’indice sudcoreano KOSPI e l’indice Taiwan Weighted hanno guadagnato rispettivamente lo 0,5% e lo 0,3%.
Gli indici tecnologici sono stati sostenuti dal rally overnight di Wall Street che è stato stimolato dall’attenuarsi dei timori di una crisi bancaria.