(Reuters) - Le borse europee estendono le perdite alla sesta seduta consecutiva, a causa di una serie di trimestrali altalenanti, che hanno accentuato i timori legati all'impatto delle politiche monetarie restrittive e dell'impennata dell'inflazione.
Alle 10,50 lo STOXX 600 fa segnare un ribasso dello 0,09%, attestandosi vicino ai minimi di oltre una settimana, con i settori bancario, immobiliare e assicurativo, generalmente sensibili ai tassi, che guidano le perdite.
Nel complesso, le società europee dovrebbero registrare un aumento del 29,4% degli utili del terzo trimestre, a fronte della crescita del 33,2% previsto all'inizio di ottobre, secondo i dati Refintiv Ibes.
Le prospettive future non sembrano offrire ragioni di ottimismo, con gli analisti che si attendono una crescita degli utili del 18,5% nel quarto trimestre, che dovrebbe diminuire a 2,1% nel primo trimestre del 2023 per poi convertirsi in una contrazione del 4,4% nel secondo trimestre del prossimo anno.
Lo STOXX 600 è in corsa per registrare la peggiore performance annuale dal 2008, accerchiato dall'aumento vertiginoso dei prezzi del gas, dall'incremento dei tassi di interesse e da un'inflazione galoppante.
Fino a questo momento, l'indice di riferimento europeo ha perso oltre il 20% nel 2022, una performance comunque leggermente migliore di quella dell' S&P 500 che ha perso quasi il 25%.
Tra i singoli titoli, male Barratt Developments, che perde il 5,80%. I deboli risultati del più grande costruttore britannico di case, hanno scatenato un crollo del settore.
Giornata no anche per l'olandese Philips, che perde il 7,05% scendendo ai minimi di 10 anni dopo aver previsto un calo di circa il 60% dei propri utili core trimestrali e aver segnalato un onere massiccio sul valore della sua tormentata attività di cura del sonno e delle vie respiratorie.
Credit Suisse cala del 3,26% dopo che Bloomberg ha riportato una notizia secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe aperto un'indagine sull'istituto di credito svizzero, per appurare se Credit Suisse abbia continuato ad aiutare i clienti statunitensi a nascondere beni alle autorità, ad otto anni da un patteggiamento per le accuse di evasione fiscali che era costato alla banca 2,6 miliardi di dollari.
In rialzo invece Lvmh, che guadagna il 2,59% dopo aver superato le previsioni per le vendite del terzo trimestre, grazie all'acquisto di prodotti di moda da parte di clienti facoltosi e agli americani in Europa che hanno sfruttato al meglio il dollaro forte.
Altri titoli del lusso come Hermes, L'Oreal e Christian Dior registrano rialzi tra lo 0,9% e il 2,7%.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)