LONDRA (Reuters) -
I mercati europei tornano in rosso sulle preoccupazioni di un rallentamento della crescita, dopo la pubblicazione dei peggiori dati degli ultimi due anni della produzione industriale cinese, alla vigilia del dialogo cruciale tra il presidente americano Trump e quello cinese Xi Jinping sul commercio.
L'indice pan-europeo STOXX 600 ha aperto in verde stamattina per poi arretrare rapidamente in territorio negativo: alle 11,15 circa segna -0,4%. Il DAX tedesco, il più sensibile ai segnali cinesi per via del grande flusso di export, segna -0,5%. L'indice tedesco si appresta così a chiudere il quarto mese consecutivo in perdita - la più lunga catena negativa dal 2008, mentre la fine di novembre segnerà il secondo mese di perdite per lo STOXX pan-europeo, dopo un'ondata di trimestrali deludenti.
Le speranze degli investitori di una parziale ripresa dei mercati azionari a dicembre - il cosiddetto "Santa rally" - appaiono appese all'esito delle discussioni tra i leader su una possibile tregua o de-escalation della guerra commerciale Usa-Cina.
"Ci sono solo due persone al mondo che possono assicurare un Santa rally, Trump e Xi, e non credo questo succederà", ha commentato Peter Garnry, capo dell'equity strategy della danese Saxo Bank, che stima un 60-65% di possibilità che il dialogo bilaterale sfoci in un nulla di fatto. "La debolezza dei dati cinesi ha sorpreso un po' tutti: la maggior parte degli investitori si aspettava che lo stimolo dello scorso semestre avrebbe avuto almeno un parziale impatto. Questo dice molto sulla forza del vento contrario che tira", ha detto ancora Garnry. Il comparto automobilistico segna la performance peggiore, giù dell'1,4%, a seguito dei dati e dei timori sui dazi. I leader del settore tedesco stanno mettendo a punto i preparativi per una missione alla Casa Bianca la prossima settimana per discutere delle politiche commerciali, hanno fatto sapere funzionari tedeschi e americani.
"Il problema dell'Europa è che una parte rilevante delle nostre catene di rifornimento industriale e dei produttori di beni strumentali è esposta almeno in parte al settore auto, per cui non c'è modo di evitare l'impatto", ha commentato Ian Ormiston, fund manager per le piccole imprese europee di Merian Global Investors.
Anche il settore minerario paga i timori per la crescita sui segnali cinesi, il maggior consumatore mondiale di metalli, segnando un calo dello 0,8%.
Pesa sui listini anche la performance dei conglomerati del lusso Kering (PA:PRTP) e LVMH, entrambi giù dell' 1,8%. Anche il settore del lusso è particolarmente sensibile al rallentamento della Cina, il più grande mercato per la crescita dei brand.
Il titolo di Altice è balzato invece del 9,4% dopo che l'azienda di telecomunicazioni ha annunciato che la sua divisione francese ha raggiunto un accordo per la vendita del 49,99% delle sue attività nella fibra ottica.