(Reuters) - Le borse europee sono in calo, in seguito a forti penalizzazioni dei titoli delle banche italiane dopo che ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato l'introduzione di una tassa del 40% sugli extraprofitti realizzati nel 2023 dagli istituti.
L'inflazione persistente in Germania e i deboli dati sul commercio cinese hanno ulteriormente deteriorato il sentiment degli investitori.
Intorno alle 12,10, banche italiane come Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), Banco Bpm (BIT:BAMI) e UniCredit (BIT:CRDI) scendono tra il 6,65% e l'8,11% dopo che il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha detto che il prelievo del 40% sugli extra-profitti servirà a sostenere la riduzione del cuneo fiscale, gli sgravi fiscali e il sostegno finanziario ai titolari di mutui sulla prima casa.
Secondo fonti vicine alla questione, Roma prevede di incassare circa 3 miliardi di euro dalla misura.
L'indice paneuropeo STOXX 600 perde lo 0,8%, mentre l'indice italiano FTSE MIB, fortemente influenzato dal settore bancario, scende del 2,22%.
Le banche della zona euro crollano del 3,81%, colpite anche dalla notizia che Moody's ha tagliato il rating di diverse banche statunitensi di piccole e medie dimensioni e ha detto che potrebbe declassare alcuni dei maggiori istituti di credito degli Stati Uniti.
I minerari, esposti alle fluttuazioni dell'economia cinese,, cedono l'1,73% dopo che dati hanno rivelato una flessione di importazioni ed esportazioni della seconda economia globale molto più rapida del previsto a luglio, minacciando le prospettive di crescita e aumentando la pressione su Pechino affinché il governo dia nuovi stimoli.
L'indice tedesco DAX cede lo 0,93% in seguito ai dati sull'inflazione, scesa al 6,5% a luglio, in linea con le aspettative.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Francesca Piscioneri)