Di Alessandro Albano e Francesco Casarella
Investing.com - "Revolut cerca di rendere tutto più semplice". Inizia così l'intervento al Web Summit 2022 di Nikolay Storonsky, il Ceo della banca digitale con sede a Londra che in pochi anni è riuscita a mettere insieme 20 milioni di clienti e una valutazione complessiva di circa 33 miliardi di dollari, superiore quindi a colossi bancari britannici come Barclays (LON:BARC) e Lloyds (LON:LLOY).
"Non siamo più una start-up, ma guardiamo al futuro con lo stesso approccio. Il nostro obiettivo è la continua innovazione dei prodotti offerti" ha affermato l'Ad.
Con una continua espansione in Europa e un market share in significativo aumento nei territori coperti, la banca sta spingendo sempre di più per offrire i tradizionali servizi bancari alla clientela, come "prestiti e altri servizi di credito", con la previsione di lanciare le prime offerte "nel prossimo biennio".
In Italia, per esempio, oltre alle commissioni zero su bonifici e depositi, l'app-bank è entrata da poco nei servizi per il business con Revolut Pro, cioè un conto bancario aziendale gratuito per liberi professionisti, dove si possono gestire fatture, pagamenti e spese legati all'attività.
In UK, invece, dove è stata lanciata nel 2015, la banca sta ancora aspettando la licenza della FCA (BIT:STLA) per operare come una banca tradizionale, anche se l'Ad è fiducioso di una risoluzione della questione "al massimo entro i prossimo mesi".
"Tra cinque anni saremo in più Paesi con una presenza locale più solida", ha aggiunto Storonsky in merito, precisando che ogni Stato ha "diverse policy di regolamentazione bancaria" e che questo potrebbe portare la banca ad offrire prodotti diversi nei rispettivi Paesi.
Un altro servizio molto popolare tra gli clienti di Revolut, e che sta incontrando i dubbi delle authority finanziarie, è la possibilità di fare trading con le criptovalute. Un servizio che nel 2021 ha garantito il 35% degli introiti della banca, mentre quest'anno "solo il 5%".
Tuttavia, come affermato da Storonsky a Bloomberg qualche giorno fa, "le criptovalute abbiano un grande potenziale per i sistemi finanziari", per cui è difficile immaginare la cancellazione del servizio sull'app.
Inoltre, una delle critiche che sono state mosse verso Revolut in questi anni è la mancata redditività e i margini operativi considerati troppo ridotti. "Da ormai un anno operiamo in profit", ha risposto il Ceo alla conferenza di Lisbona, "grazie soprattuto ai volumi dei pagamenti, alle commissioni sul cambio valuta, e all'apertura dei conti premium per le imprese e privati", ha aggiunto.