Investing.com - Il prezzo del rame subisce un brusco crollo questo martedì, dopo i dati che hanno mostrato un aumento della deflazione dei prezzi al consumo a febbraio, alimentando i timori per un indebolimento della seconda economia mondiale.
I dati ufficiali rilasciati questa mattina hanno mostrato che l’inflazione in Cina a febbraio è salita all’1,4%, al di sopra del previsto aumento dello 0,9% ed in salita rispetto allo 0,8% di gennaio.
Tuttavia, l’indice dei prezzi alla produzione è sceso più del previsto il mese scorso, segnando -4,8% e alimentando i timori per lo stato di salute della seconda economia mondiale.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a maggio è crollato di 5,3 centesimi o dell’1,99% a 2,617 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea. Ieri, il rame ha subito un’impennata di 6,1 centesimi, o del 2,36% a 2,670 dollari la libbra.
Supporto a 2,592 dollari, il minimo dal 9 marzo e resistenza a 2,677 dollari, il massimo dal 9 marzo.
Sul Comex, i futures dell’oro con consegna ad aprile scendono di 8,60 dollari, o dello 0,74% a 1.157,90 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a maggio sono in calo di 11,4 centesimi, o dello 0,72%, a 15,66 dollari l’oncia.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,8% a 98,43 il massimo dal settembre 2003.
Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, dal momento che fa diminuire l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
La richiesta di dollaro continua ad essere incoraggiata dall’ultimo report sull’occupazione statunitense che lascia sperare in un aumento dei tassi di interesse.
La Federal Reserve dovrebbe iniziare ad alzare i tassi intorno a metà anno e gli investitori attendono la dichiarazione di politica monetaria, prevista per la prossima settimana, per cercare di capire se la banca deciderà di non essere paziente sull’aumento dei tassi.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro, poiché il metallo prezioso spesso non riesce a competere con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi di interesse sono alti.
Intanto, l’euro resterà sotto pressione poiché l’attenzione degli investitori è rivolta alle trattative tra i ministri delle finanze della Grecia e dell’Eurogruppo sulle proposte di riforme avanzate da Atene.
Secondo le ultime notizie, la Grecia avrebbe concesso agli esperti della Commissione Europea, della BCE e del Fondo Monetario Europeo di condurre ulteriori controlli sull’economia del paese già da domani.
Il mese scorso, Atene ha raggiunto un accordo temporaneo con i suoi creditori, accordo che prevede l’estensione di quattro mesi del piano di salvataggio, ma dovrà completare la revisione entro aprile prima di poter avere accesso ad ulteriori aiuti finanziari.