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Wellington Management: obbligazionario, come rafforzare i portafogli contro il rischio volatilità

Pubblicato 18.07.2024, 10:00
Wellington Management: obbligazionario, come rafforzare i portafogli contro il rischio volatilità
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L’incertezza sulla politica monetaria, le tensioni geopolitiche e le elezioni negli Stati Uniti possono creare opportunità per una rotazione attiva dei settori e di gestione della duration

L’allentamento monetario da parte della banche centrali ha sempre premiato gli investitori obbligazionali, almeno storicamente: ma come sottolinea l’outlook di Wellington Management, a cura di Campe Goodman (Fixed Income Portfolio Manager) e Amar Reganti (Fixed Income Strategist), nella prima metà del 2024 questa legge sembra non aver funzionato, complice la solidità dei dati economici che ha ridimensionato le aspettative di tagli dei tassi. L’incertezza sulla politica monetaria va a unirsi alle tensioni geopolitiche e alle prossime elezioni negli States: secondo i due analisti di Wellington si potrebbe dunque generare volatilità sui mercati, creando opportunità per una rotazione attiva dei settori e di gestione della duration.

COSA FARÀ LA FED?

“Negli Stati Uniti l’inflazione più alta del previsto ha indotto la Fed a trovare un equilibrio tra i due aspetti del suo mandato: prezzi stabili e piena occupazione” commentano Goodman e Reganti. “La crescita del PIL statunitense è stata inferiore alle aspettative nel primo trimestre e gli indicatori del sentiment del settore manifatturiero e la fiducia dei consumatori si sono indeboliti”.
Il mercato dell’occupazione, spiegano gli analisti di Wellington, ha riportato segnali contrastanti: meno nuovi posti di lavoro e salari in calo da una parte, compensati dalla forte crescita dei libri paga e da un tasso di disoccupazione ridotto (4%). In particolare, l’indicatore inflazionistico preferito dalla Fed – le spese core in consumi personali (PCE core) – si è attestato al 2,8% anno su anno in aprile. “Crediamo che l’inflazione potrebbe stabilizzarsi attorno al 3%, al di sopra del target del 2% della Fed” è la previsione di Goodman e Reganti. “Se l’inflazione dovesse restare elevata, le autorità dovranno decidere se dare priorità ai rischi di crescita o alla propria credibilità sul mandato di stabilizzazione dei prezzi. Ci attendiamo una crescita e un mercato del lavoro stabili, che impediranno alla Fed di soddisfare le aspettative di mercato di tagli dei tassi nel corso di quest’anno”...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge


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