MILANO (Reuters) - Il Comune di Milano è aperto a una riduzione della propria quota che detiene in A2A (BIT:A2), qualora ci siano opportunità di crescita con un "progetto Paese".
E' quanto ha detto il sindaco di Milano, Alberto Sala, a margine della presentazione delle nuove colonnine di ricarica elettrica urbana "City plug" che vedrà nei prossimi due anni l'installazione di 4.000 nuovi punti di ricarica nel capoluogo lombardo, 22.000 a livello nazionale al 2030.
"Di natura non porrei problemi, ma dipende qual è il progetto. Deve essere un progetto Paese", ha sottolineato il sindaco, ricordando che Milano ha un patto di sindacato con il comune di Brescia.
I due Comuni detengono nella utility lombarda una quota paritetica del 25% più un'azione ciascuno. "Per come la vedo io credo che sia molto più importante una crescita che aiuti il paese che la dimensione della nostra quota".
E parlando in termini di crescita, l'AD Renato Mazzoncini, ha reso noto che nell'ambito delle aste che si sono svolte giovedì scorso per i 4,5 milioni di clienti tutelati nell'energia elettrica, che non sono ancora passati al mercato libero, A2A si è aggiudicata due lotti nei capoluoghi di regione a Palermo, Cagliari e Napoli per complessivi 300.000 clienti.
"Siamo soddisfatti perché abbiamo acquisito dei lotti importanti. A noi interessava andare sui territori dove siamo meno presenti. Ci siamo aggiudicati tre capoluoghi di regione importanti: Napoli, Cagliari e Palermo", ha sottolineato il manager.
"Abbiamo mantenuto il nostro stile, facendo un'asta con valori positivi, nel senso di giusta marginalità. Diciamo che acquisire oltre 300.000 clienti in aree nuove e di sviluppo, con la giusta marginalità, era quello che ci aspettavamo", ha aggiunto Mazzoncini.
Si tratta di un numero di clienti più basso rispetto alle attese del mercato, ma che non preoccupa tuttavia l'AD di A2A: "Ci aspettiamo che una parte dei clienti che stiamo perdendo per la fine del mercato tutelato rientrino da noi. Questo non sarebbe successo a Napoli o Palermo dove non c’eravamo. Quindi i conti non si fanno adesso ma si fanno entro la fine dell’anno".
"Il problema sono i clienti fuori il proprio territorio. La statistica ci dice che i clienti che passano a un altro gestore tornano al gestore storico in maniera molto rapida", ha concluso il numero uno della superutility lombarda.
Secondo i risultati provvisori delle aste dei clienti tutelati da parte dell'Acquirente Unico che si è svolta giovedì scorso, dei 4,5 milioni di clienti protetti messi in asta attraverso 23 differenti lotti, Enel (BIT:ENEI) ed Hera (BIT:HRA) si sarebbero aggiudicate 7 lotti ciascuna. Edison avrebbe ottenuto 4 lotti, Illumia (piccolo operatore locale) 3 lotti, A2A 2 lotti, Iren (BIT:IREE) 2 lotti ed infine Eon avrebbe ottenuto un solo lotto.
(Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)