OSLO (Reuters) - Equinor, Aker BP (LON:BP) e Vaar Energi hanno rivisto al rialzo le stime dei costi per i principali progetti di sviluppo di petrolio e gas sulla piattaforma continentale norvegese.
Lo ha comunicato il governo norvegese.
In base a quanto emerso dai documenti di bilancio del governo, il progetto Johan Castberg di Equinor dovrebbe costare 86 miliardi di corone (8,08 miliardi di dollari), rispetto ad una stima nominale di 80,3 miliardi indicata un anno fa.
Il progetto Yggdrasil di Aker BP dovrebbe costare 134,4 miliardi di corone, rispetto ai 120,2 miliardi di un anno fa, mentre Balder Future di Vaar, la controllata di Eni (BIT:ENI), avrà un costo di 52,2 miliardi di corone, rispetto ai 44,5 miliardi di corone.
L'avvio della produzione del giacimento Johan Castberg, nel Mare Artico di Barents, è previsto per la fine di quest'anno, ha detto la società, con due anni di ritardo rispetto al programma originale, e costerà il 76% in più rispetto alla stima iniziale del 2018.
Vaar Energi aveva segnalato ad agosto che i costi del progetto Balder sarebbero aumentati di 4,3 miliardi di corone al lordo delle imposte, a causa del ritardo dell'avvio del progetto dalla fine di quest'anno al secondo trimestre del 2025.
I costi di Balder sono più che raddoppiati rispetto alla stima iniziale di 19,6 miliardi di corone del 2019.
Vaar detiene una quota del 90% in Balder e il partner Kistos Energy il restante 10%.
Yggdrasil di Aker BP, il più grande progetto di sviluppo di petrolio e gas della Norvegia dopo l'avvio del giacimento Johan Sverdrup di Equinor nel 2019, è alle prese con problemi legali, con le organizzazioni ambientaliste che contestano la sua approvazione da parte del ministero dell'Energia.
La società, tuttavia, ha detto che il progetto, approvato alla fine del 2022, è sulla buona strada per iniziare la produzione nel 2027.
Equinor detiene una partecipazione del 50% in Johan Castberg, Vaar Energi ne controlla il 30% e la società statale norvegese Petoro rappresenta il restante 20%.
Yggdrasil, che comprende diverse scoperte di petrolio e gas, è di proprietà di Aker BP, mentre Equinor e PGNiG, una parte della polacca PKN Orlen, detengono diverse quote in licenze separate.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Andrea Mandalà)