Investing.com - Tornano le vendite a Piazza Affari dove il Ftse Mib cede oltre l’1% con gli operatori innervositi dalle nomine di Caludio Borghi e Alberto Bagnani alle presidenze delle commissioni Bilancio della Camera e delle Finanze del Senato. Entrambi, infatti, vengono considerati euroscettici e le loro nomine stanno facendo anche risalire lo spread, tornato sopra i 230 punti.
A pesare sul principale indice, inoltre, sono le vendite arrivate sul settore automobilistico, con Daimler (H:DAIGn) che cede il 4,09% a Francoforte dopo le previsioni al ribasso dei profitti 2018 causati dai dazi per l’import delle auto esportate dagli Stati Uniti verso la Cina. Donald Trump la scorsa settimana ha messo in atto le sue minacce annunciando l'imposizione di nuovi dazi doganali del 25% su 50 miliardi di dollari di importazioni cinesi. Immediata la risposta di Pechino, che ha imposto a sua volta dazi su una serie di prodotti, tra cui le auto.
La casa tedesca, numero uno al mondo di auto di alta gamma e camion, prevede una forte ricaduta sulle vendite dei veicoli sportivi Mercedes-Benz ad alto margine. "Mercedes Benz - si legge in una nota diffusa dalla casa tedesca - prevede dati di vendite inferiori alle previsioni per i Suv e costi più elevati, che non possono essere trasferiti ai clienti", aggiungendo che i richiami a causa del 'dieselgate' e le nuove norme ambientali contribuiranno a ridurre i risultati.
La previsione per il 2018 è di un Ebit leggermente inferiore a quello del 2017, a fronte di una stima precedente che era di un lieve aumento, ma l'effetto negativo delle minori vendite in Cina non può essere compensato da altri mercati.
Tutto il settore automobilistio europeo resta in difficoltà, con l’indice del settore, lo STOXX 600 Auto&Parts, che cede il 2,39%, con BMW (MI:BMW) che scende del 2,40%, Porsche (F:PSHG_p), Volkswagen (DE:VOWG) e Peugeot (PA:PEUP) in calo dell’1%.
Proprio la più colpita, Bmw, insieme a Daimler, sono le più colpite dalle tasse doganali cinesi, secondo uno studio di Alliance Bernstein pubblicato ad aprile. Le due case, infatti, sono i più grandi esportatori di auto dagli Stati Uniti alla Cina
A Milano restano deboli Ferrari (MI:RACE) e Pirelli (MI:PIRC), mentre Fiat (MI:FCHA) arriva a perdere il 3%, nonostante l’aumento delle immatricolazioni del mese di maggio, +0,2% rispetto allo stesso mese del 2017.