ROMA (Reuters) - La temuta interruzione dell'acqua a Roma, che doveva scattare già da lunedì prossimo, è stata scongiurata.
In attesa che il governo valuti nei prossimi giorni se dichiarare lo stato di emergenza nel Lazio e in altre regioni a causa della siccità, la Regione ha modificato il provvedimento con cui avrebbe sospeso da questa notte i prelievi di acqua dal lago di Bracciano, da cui Roma trae circa l'8% dei volumi annui d'acqua.
L'Acea ha dunque messo in stand-by il piano che prevedeva la sospensione dell'acqua per 8 ore al giorno per circa un milione e mezzo di romani.
L'annuncio è venuto dal presidente di Acea Luca Lanzalone alla fine della conference call sui conti semestrali della multiutility controllata al 51% dal Comune di Roma.
"Mi è stato comunicato dal presidente (del Lazio Nicola) Zigaretti... un provvedimento correttivo che dovrebbe scongiurare la necessità di turnazione dell'acqua", ha detto Lanzalone.
I prelievi potranno continuare, ma in misura ridotta, per tutto agosto, hanno poi annunciato lo stesso Zingaretti e il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.
Intanto Acea ha annunciato che lancerà nel 2018 un piano straordinario di rifacimento della sua rete di distribuzione dell'acqua, che considera "vetusta". Secondo alcune stime, la rete perde attualmente oltre il 40% dell'acqua trasportata.
Oggi la sindaca di Roma Virginia Raggi aveva chiesto al governo di dichiarare lo stato di emergenza per il Lazio a causa della crisi idrica, dopo che la stessa aveva Acea avvertito che la sospensione delle forniture avrebbe creato anche problemi a ospedali e strutture sanitarie "con grave rischio per la salute" e che avrebbero anche potuto esserci problemi per i sistemi antincendio, in un periodo in cui Roma è assediata dai roghi di aree verdi.
La decisione della Regione Lazio di interrompere i prelievi da Bracciano è stata motivata dalla flessione record del livello d'acqua del lago a causa della siccità. Nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha avvertito che c'è il rischio di una crisi senza precedenti per il bacino.
Il governo però ha deciso di attendere a proclamare lo stato di emergenza, in attesa dei riscontri della Protezione civile sulla situazione nelle varie zone.
(Massimiliano Di Giorgio)