SINGAPORE/DANZICA (Reuters) - Il dollaro guadagna terreno, sostenuto dall'aumento dei rendimenti dei Treasury, mettendo sotto pressione lo yen, la sterlina e l'euro che scambiano sui minimi di diversi mesi.
Nel 2025 l'attenzione dei mercati si è concentrata sull'agenda del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che tornerà alla Casa Bianca il 20 gennaio, e gli analisti si aspettano che le sue decisioni politiche sostengano la crescita e facciano salire l'inflazione.
Questa prospettiva ha spinto al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato Usa, con quello del 10 anni che ieri ha toccato il 4,73%, il massimo dal 25 aprile, mentre oggi scambia al 4,6709%.
Tra le valute più colpite c'è la sterlina, che si avvia a registrare il maggior calo nell'arco di tre sedute in quasi due anni.
Ieri la divisa britannica è scivolata a 1,2239 dollari, ai minimi da novembre 2023, nonostante i rendimenti dei Gilt britannici abbiano toccato massimi di molti anni. Intorno alle ore 11,10 la sterlina cede lo 0,69% a 1,2282 dollari.
Male anche l'euro che scambiando a 1,0305 dollari si avvicina ai minimi di due anni toccato la scorsa settimana, con gli investitori che continuano a temere che la moneta unica possa scendere al livello chiave di 1 dollaro quest'anno a causa delle incertezze sui dazi.
Lo yen si è avvicinato alla soglia di 160 per dollaro, che ha portato Tokyo a intervenire sul mercato lo scorso luglio, dopo aver toccato ieri un minimo di quasi sei mesi a 158,55. Tuttavia negli ultimi scambi guadagna terreno e scambia a 157,99 per dollaro.
L'indice del dollaro guadagna lo 0,04% e si attesta a 109,14, appena al di sotto del massimo di due anni toccato la settimana scorsa.
Con i mercati statunitensi chiusi oggi, i riflettori saranno puntati sui dati sugli occupati non agricoli di domani, con gli investitori alla ricerca di indizi sul prossimo taglio dei tassi della Fed.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sara Rossi)