Offerta Cyber Monday: Fino al 60% di sconto InvestingProAPPROFITTA DELLO SCONTO

Intesa, il via libera dell'Italia al prestito per il deal Rosneft

Pubblicato 20.03.2017, 11:59
© Reuters.  Intesa, il via libera dell'Italia al prestito per il deal Rosneft
ISP
-

di Antonella Cinelli e Giuseppe Fonte

ROMA (Reuters) - L'Italia ha dato il via libera definitivo, all'inizio di questo mese, al prestito da 5,2 miliardi di euro di Intesa (MI:ISP) SanPaolo per finanziare la privatizzazione di una quota della maggiore società petrolifera russa, dopo aver appurato che l'operazione non violava le norme sulle sanzioni.

La Russia ha venduto il 19,5% di Rosneft a dicembre per oltre 10 miliardi di euro, in una delle maggiori privatizzazioni condotte da Mosca dagli anni Novanta.

Ad acquistare il pacchetto è stato un consorzio formato dal Qatar e dal trader di prodotti petroliferi Glencore, che insieme hanno messo sul tavolo 2,8 miliardi di euro. Il consorzio ha preso in prestito da Intesa, la maggiore banca italiana, una buona parte delle risorse che mancavano per raggiungere il prezzo della quota.

L'accordo è stato sottoposto al vaglio delle autorità italiane per via delle dimensioni del prestito e per il rischio che violasse la normativa Ue sulle sanzioni. Rosneft e Igor Sechin che guida la società, come pure le principali banche di stato russe, sono soggetti a sanzioni dopo l'annessione della Crimea nel 2014.

Non sono comunque state riscontrate violazioni dal Comitato di sicurezza finanziaria (Csf), un organismo governativo di cui fanno parte tra gli altri rappresentanti dei ministeri di Economia, Esteri e Giustizia, di Banca d'Italia, della Guardia di finanza e della Direzione nazionale antimafia.

Il Csf, che aveva dato un via libera preliminare a gennaio, ha concluso l'istruttoria all'inizio di marzo, secondo le fonti.

"Al termine di tutte le verifiche, non abbiamo riscontrato alcun tipo di ostacolo... L'operazione è stata condotta nel rispetto di tutte le regole", ha detto un portavoce del Comitato.

Non ci sono commenti da Glencore, Rosneft e dal fondo qatarino Qia, mentre il portavoce di Intesa ha detto che "nessuna questione è stata sollevata dalle autorità competenti".

Secondo quattro fonti italiane, governative e del settore bancario, Intesa aveva deliberato il prestito al consorzio il 6 dicembre e aveva sottoposto l'operazione al Csf, la cui approvazione è però slittata al nuovo anno per via della crisi di governo, conclusa con il giuramento del premier Paolo Gentiloni il 12 dicembre.

Dal momento che il governo russo voleva chiudere l'operazione entro la fine del 2016, la banca russa Vtb ha fornito un prestito ponte in attesa del finanziamento di Intesa.

Vtb è soggetta a sanzioni, e secondo le fonti il Csf ha esaminato il ruolo della banca russa nell'operazione, concludendo però che la concessione del prestito ponte non violava le norme. Vtb non ha rilasciato commenti.

Reuters ha scritto a gennaio che alcuni dettagli dell'accordo non erano pubblici, inclusi la provenienza di 2,2 miliardi del finanziamento complessivo e l'identità dei beneficiari di una società delle Isole Cayman che fa parte della struttura proprietaria del consorzio. Rosneft dice che l'accordo è trasparente e che Glencore e il Qatar sono i soli proprietari della quota.

Ha collaborato Steven Jewkes da Milano

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.