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Governo chiede voto di fiducia su manovra 2025

Pubblicato 19.12.2024, 15:40
© Reuters. Vista generale di Palazzo Montecitorio a Roma, Italia, 23 dicembre 2022. REUTERS/Remo Casilli

ROMA (Notizie) - Il governo ha chiesto un voto di fiducia alla Camera sulla manovra per il 2025 per accelerarne l'approvazione definitiva entro fine anno.

La legge di bilancio mira a ridurre il deficit/Pil 2025 al 3,3% rispetto all'obiettivo del 3,8% di quest'anno, tagliando al contempo le tasse per le fasce di reddito medio-basse.

Il voto di fiducia si terrà domani e il disegno di legge passerà poi al Senato la prossima settimana per l'approvazione finale.

L'Italia, che dopo i consistenti sforamenti del 2022 e del 2023 è sotto procedura Ue per deficit eccessivo, si è impegnata a portare il disavanzo sotto la soglia del 3% nel 2026.

Tuttavia il governo prevede che il debito pubblico, in proporzione il secondo più alto nella zona euro, aumenti fino al 2026 per via degli effetti del "superbonus".

Secondo le stime del Tesoro, il rapporto debito/Pil salirà dal 134,8% dell'anno scorso al 137,8% nel 2026, per poi diminuire marginalmente.

La terza economia della zona euro ha registrato una stagnazione negli ultimi mesi e quest'anno si prevede che la crescita si attesterà a circa la metà dell'obiettivo ufficiale dell'1% fissato dal governo.

Il rallentamento avrebbe potuto essere più marcato senza le decine di miliardi di fondi Ue per il Pnrr.

Il terzo disegno di legge di bilancio del governo guidato da Giorgia Meloni allarga il deficit del prossimo anno al 3,3% del Pil, dal 2,9% tendenziale, mettendo sul piatto 9 miliardi di euro per finanziare tagli fiscali e altre misure espansive.

Altri 4 miliardi di euro saranno raccolti l'anno prossimo attraverso modifiche temporanee alle norme fiscali per banche e assicurazioni.

© Reuters. Vista generale di Palazzo Montecitorio a Roma, Italia, 23 dicembre 2022. REUTERS/Remo Casilli

Resterà invariata al 26% la tassazione sulle plusvalenze derivanti dalle criptovalute l'anno prossimo, che salirà al 33% nel 2026, ridimensionando i piani precedenti che prevedevano un incremento al 42%.

La web tax in Italia si concentrerà sulle grandi aziende tecnologiche, escludendo le piccole e medie imprese e i gruppi editoriali.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)

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