ROMA (Reuters) - Il governo ha in programma di mettere a gara le concessioni balneari entro giugno 2027, una mossa a lungo rimandata che segue la richiesta dell'Unione europea di aprire il settore a nuovi operatori.
È ciò che risulta da una bozza di legge visionata da Reuters.
In Italia, le licenze per affittare lettini e ombrelloni sono tradizionalmente controllate dalle famiglie e tramandate da una generazione all'altra. Gli imprenditori concorrenti sostengono di essere stati ingiustamente privati di una fetta di un importante business.
Secondo la normativa, che dovrebbe essere discussa oggi in Consiglio dei ministri, le concessioni esistenti resteranno valide fino al settembre 2027, come risulta dalla bozza.
Un decreto separato che verrà emanato entro marzo 2025 stabilirà i criteri per gli indennizzi da riconoscere agli operatori che perdono le concessioni, si legge nella bozza.
La somma che il nuovo operatore dovrà pagare è pari al valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione.
La questione rimane un punto di tensione all'interno della coalizione di governo e l'approvazione delle misure potrebbe essere ritardata, ha detto una fonte politica a Reuters.
L'Unione europea ha ordinato all'Italia di mettere a gara le sue 28.000 licenze balneari nel 2006, ma i governi che si sono succeduti hanno temporeggiato rimandando la questione, nonostante le pressioni di Bruxelles.
Il 9 agosto i gestori delle spiagge hanno aperto due ore più tardi del normale in alcune zone del Paese per protestare contro le proposte.
Essi sostengono che mantenere le concessioni balneari a livello familiare consente di contenere i costi per i bagnanti e di evitare che i 7.500 km di coste finiscano nelle mani di grandi catene che potrebbero non rispettare le tradizioni locali.
Gli stabilimenti balneari hanno generato ricavi complessivi di 2,1 miliardi di euro, secondo gli ultimi dati pubblicati dalla società di consulenza Nomisma nel 2023.
Il governo ha ricevuto una media di 102 milioni di euro all'anno dalle licenze di gestione tra il 2016 e il 2020, secondo gli ultimi dati della Corte dei Conti.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Claudia Cristoferi)