di Elisa Anzolin e Angelo Amante e Francesca Landini
ROMA (Reuters) -Il governo italiano sostiene il coinvolgimento di Fincantieri (MI:FCT) nella vendita delle unità Oto Melara e Wass di Leonardo, hanno detto due fonti a Reuters, nel tentativo di salvaguardare asset strategici. Il consorzio franco-tedesco KMW+Nexter Defence Systems (Knds) sta conducendo una due diligence sulle due unità e potrebbe presto presentare un'offerta da 650 milioni di euro, mirando a rafforzare la sua posizione nel settore della difesa terrestre. Tuttavia, il governo italiano - che controlla sia Leonardo che Fincantieri - non è disposto a lasciare Oto Melara e Wass interamente nelle mani di un gruppo straniero ed è pronto a sostenere il coinvolgimento del costruttore navale nell'operazione, hanno detto le fonti.
"Il Dicastero sta promuovendo ... mirate e condivise linee di azione volte a definire la soluzione più opportuna per salvaguardare il presidio nazionale, garantendo in questo modo una base tecnologica altamente competitiva nel settore della difesa", ha detto ieri in Parlamento il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, interpellato sulla questione.
Il ministro ha aggiunto che il governo sarà pronto a ricorrere alla normativa Golden Power per proteggere gli asset strategici.
Fincantieri ha espresso interesse nelle due divisioni verso fine ottobre, ha detto una delle due fonti, indicando di essere pronta a spendere 450-550 milioni di euro e di avere probabilmente bisogno di un aumento di capitale per sostenere l'investimento.
Fonti sindacali hanno suggerito che Leonardo, Fincantieri e Knds potrebbero lavorare insieme per proteggere sia i posti di lavoro che gli interessi italiani, ma persone vicine alla situazione hanno segnalato che Fincantieri non è pronta a collaborare con Knds.
"Non vogliono condividere gli asset con Knds", ha affermato un funzionario governativo.
Fincantieri non ha commentato. Il ministero della Difesa ha fatto riferimento ai commenti del ministro di ieri, quando Guerini ha detto in Parlamento che le discussioni sono a uno stadio preliminare e che una strategia più completa verrà delineata dopo le offerte vincolanti. Non è stato immediatamente possibile avere un commento da Leonardo.
Oto Melara e Wass producono cannoni e siluri e i sindacati temono che una vendita possa portare a una possibile scissione delle attività terrestri, navali, sottomarine e delle munizioni delle due divisioni, mettendo a rischio parte dei 1.500 posti di lavoro delle due società.
Nell'ambito della proposta, Knds ha offerto di includere l'Italia nel progetto Main Ground Combat System (Mgcs), opzione che permetterebbe a Leonardo di offrire sensori e parti elettroniche per il nuovo carro armato.
Anche Oto Melara rientrerebbe nel portafoglio di Knds e rafforzerebbe così la presa su un contratto da 2,2 miliardi di euro che l'esercito italiano si prepara a lanciare per lo sviluppo di un nuovo carro armato.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Sabina Suzzi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)