NEW YORK (Reuters) - Dollaro in lieve deprezzamento oggi sull'euro, col cambio tra le due divise che si conferma oltre quota 1,13, in attesa dell'esito questa sera del meeting di politica monetaria della Fed.
Raramente negli ultimi anni è stata tangibile come questa volta l'incertezza per la decisione della banca centrale Usa. L'ipotesi di un rialzo del costo del denaro è assolutamente sul tavolo anche se, specie dopo i dati di ieri sull'inflazione Usa, ancora sostanzialmente debole in agosto, le attese degli operatori sembrano propendere per uno slittamento dell'intervento più avanti nel 2015.
Poco rilevante è stata d'altra parte la reazione dei cambi ai nuovi dati Usa usciti oggi alle 14,30, tra cui quello sulle richieste di sussidi di disoccupazione, scese a 264.000 nell'ultima settimana, ai minimi da due mesi.
Nel primo pomeriggio l'euro/dollaro si mantiene poco sotto il massimo intraday di 1,1337 visto in mattinata. Ieri il cambio era scivolato fino ad area 1,1210 in scia alla revisione al ribasso dell'inflazione della zona euro di agosto, passata a 0,1% su anno dallo 0,2% preliminare.
Quadro sostanzialmente stabile anche per il dollaro/yen: il cambio si conferma prossimo al picco intraday di 120,99 di fine mattinata, ovvero sui massimi della settimana.
Al di là della decisione odierna sui tassi, grossa attenzione andrà alle parole del governatore Janet Yellen nella successiva conferenza stampa: solo toni particolarmente accomodanti potrebbero comunque rappresentare una reale minaccia per il biglietto verde.
"Se la Fed resta ferma ci sarà probabilmente una qualche reazione verso il basso (del dollaro)" spiega lo strategist di Morgan Stanley (NYSE:MS) Ian Stannard. "Vediamo ogni episodio di volatilità attorno al meeting della Fed come un'occasione di acquisto. Anche se non si muovono oggi il processo di preparazione dell'intervento è avviato: su tale base ogni discesa del dollaro potrebbe dimostrarsi di breve durata".