Gli strateghi di JPMorgan Chase & Co. ritengono che il sentimento degli investitori sia simile a quello del periodo precedente la crisi finanziaria globale (GFC) del 2007-2008.
Nella loro rubrica periodica per i clienti di JPMorgan, gli analisti hanno ribadito ancora una volta gli avvertimenti sui difficili fondamentali macroeconomici e sui venti contrari per gli asset di rischio.
Pur riconoscendo che la situazione attuale non è identica a quella di allora, gli analisti evidenziano alcuni temi comuni che giustificano cautela.
JPMorgan sottolinea che gli investitori mostrano ottimismo grazie alle aspettative di una fine dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, alla resistenza dei consumatori, al solido mercato del lavoro e alla possibilità di un atterraggio morbido dell'economia. Questi erano anche argomenti di discussione nel periodo precedente la crisi finanziaria del 2007.
Gli analisti hanno inoltre espresso preoccupazione per la combinazione di un aumento di U.S. dollar, di un aumento dei prezzi del petrolio Brent e di un aumento dei rendimenti obbligazionari, che ritengono problematico e insostenibile.
Gli strateghi di JPMorgan hanno anche suggerito che le recenti turbolenze del mercato obbligazionario potrebbero indicare le sfide che si prospettano per la posizione "higher for longer" sui tassi di interesse, causando potenzialmente dolore per gli investitori.
"Il nostro outlook cauto rimarrà probabilmente in vigore fino a quando i tassi di interesse rimarranno profondamente restrittivi, le valutazioni costose e l'incombenza dei rischi geopolitici persisterà. Dall'inizio dell'anno, a nostro avviso, i venti contrari per i mercati sono più forti e i venti contrari più deboli. I ritardi nell'impatto dei tassi elevati sono più lunghi questa volta, ma crediamo che la maggior parte degli effetti negativi debba ancora arrivare", hanno scritto in una nota ai clienti.
Inoltre, i fattori geopolitici sono peggiorati, le valutazioni sono meno favorevoli e le condizioni precedentemente favorevoli per gli asset di rischio si sono deteriorate. JPMorgan afferma che la riapertura della Cina, un tempo considerata un fattore positivo, è ora diventata un leggero vento contrario.
Il posizionamento sul mercato è superiore alla media e i livelli storicamente bassi del Cboe Volatility Index (VIX) potrebbero cambiare in futuro. Inoltre, l'erosione delle riserve di liquidità dei consumatori costituisce una preoccupazione.
"La scorsa settimana il S&P 500 ha scambiato a circa l'1% del nostro obiettivo di prezzo di fine anno a 4200; da qui ci aspettiamo che il mercato scambi in un range più ampio e a medio termine rimaniamo negativi", hanno osservato gli strateghi.