Investing.com -- Secondo le analisi di Macquarie di venerdì, il settore dell'ad tech sta facendo progressi in termini di efficienza, con i player su larga scala che ne beneficiano maggiormente.
Il rapporto Programmatic Transparency Benchmark dell'Association of National Advertisers ha evidenziato notevoli miglioramenti nella catena del valore pubblicitario. Rispetto all'anno precedente, una percentuale più alta della spesa pubblicitaria attraverso le Demand Side Platforms (DSP) sta ora raggiungendo i venditori di annunci: il 43,9% rispetto al 36%.
Questo aumento è attribuito a un calo degli acquisti su siti web made-for advertising (MFA) e a un consolidamento verso un minor numero di domini web e app.
Inoltre, l'adozione di private marketplaces (PMP) rispetto alle aste aperte è aumentata fino al 66% del totale, inclusa la connected TV (CTV), in aumento dal 41% dell'anno precedente.
L'inclusione della CTV nello studio di quest'anno, che rappresenta il 28% della spesa pubblicitaria, rivela che le DSP stanno trattenendo una quota leggermente maggiore dell'economia al 16,8%, mentre le Supply Side Platforms (SSP) trattengono il 13%.
Il rapporto indica anche che il costo medio per mille impressioni (CPM) nella CTV è di $12,90, mentre per le offerte PMP è di $15.
Ciò suggerisce che l'ambiente di asta controllata preferito da The Trade Desk (NASDAQ:TTD) e SSP come Magnite e PubMatic può effettivamente garantire prezzi più alti per gli editori.
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