I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi (JGB) hanno raggiunto un massimo decennale lunedì, spinti dai rendimenti dei Treasury statunitensi e dai potenziali cambiamenti di politica della Banca del Giappone (BOJ). Il rendimento a 10 anni è salito allo 0,89%, mentre quello a 5 anni ha toccato il massimo del maggio 2013 allo 0,395%. Il rendimento del JGB a due anni ha seguito l'esempio, toccando i massimi di gennaio 2014 dopo che un'asta con risultati misti ha registrato un debole rapporto tra domanda e offerta di 3,04, come ha osservato Shoki Omori di Mizuho Securities. Inoltre, lungo la curva, i rendimenti dei JGB a 20 e 30 anni sono saliti rispettivamente all'1,68% e all'1,85%.
Questa impennata precede le numerose e importanti riunioni politiche che si terranno questa settimana presso la BOJ, la Banca d'Inghilterra e la Federal Reserve e che culmineranno con il rapporto sui salari non agricoli degli Stati Uniti. Nonostante le aspettative di un messaggio da falco, si prevede che la BOJ manterrà la sua strategia di controllo della curva dei rendimenti (YCC), mantenendo l'obiettivo dei tassi a breve termine a -0,1% e i tassi a lungo termine vicino allo 0% con un tetto de-facto che consente un aumento all'1,0%.
Martedì i funzionari di Tokyo prenderanno in considerazione la possibilità di modificare la loro politica di controllo della curva dei rendimenti per controbilanciare la pressione al rialzo dei tassi statunitensi. Nel frattempo, si prevede che la Federal Reserve manterrà i tassi mercoledì, con un ultimo rialzo dei tassi potenzialmente previsto per dicembre, sebbene i futures sui Fed funds assegnino attualmente solo il 25% di probabilità a questo scenario.
Anche la Banca d'Inghilterra dovrebbe mantenere i tassi fermi, anche se Michael Hewson di CMC Markets UK prevede che uno o due dei quattro falchi della politica potrebbero cambiare il loro invito a mantenere i tassi. Swati Dhingra, l'unica colomba del Comitato di Politica Monetaria, potrebbe sostenere un taglio dei tassi, una mossa che, secondo Hewson, potrebbe comportare dei rischi data l'attuale inflazione persistente.
Gli investitori sono inoltre in attesa di diversi dati chiave questa settimana. In Europa, si prevede che il PIL tedesco del terzo trimestre e l'IPC dell'area dell'euro di ottobre mostreranno entrambi una decelerazione dell'aumento dei prezzi. Il rapporto sulle buste paga non agricole degli Stati Uniti, previsto per venerdì, dovrebbe scendere a 172.000 unità rispetto alle 336.000 di settembre. Altri dati di rilievo negli Stati Uniti sono le rilevazioni dell'Institute for Supply Management sull'attività del settore manifatturiero e dei servizi nel mese di ottobre. In Cina, il PMI industriale e dei servizi di Caixin sarà pubblicato rispettivamente mercoledì e venerdì.
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