Il 2025 si preannuncia come un anno difficile per l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC). Gli analisti di DNB Markets hanno previsto significative difficoltà per l'OPEC nel mantenere i prezzi del petrolio e l'equilibrio di mercato a causa di diversi fattori convergenti.
Gli analisti esaminano le principali sfide che l'OPEC dovrà affrontare, tra cui una potenziale sovrabbondanza di offerta, una domanda globale stagnante e le implicazioni della sua strategia di produzione.
I problemi dell'OPEC sono principalmente radicati nelle dinamiche di mercato previste per il 2025. "Ci aspettiamo che il mercato del petrolio passi a una moderata sovrabbondanza anche se l'OPEC estenderà i suoi tagli alla produzione esistenti", hanno affermato gli analisti.
Gli analisti sottolineano che la crescita dell'offerta non-OPEC è stata robusta, raggiungendo un record di 3,2 milioni di barili al giorno (mb/g) su base annua nel 2023, e sebbene questa crescita dovrebbe rallentare, si attesterà comunque in media a 1,5 mb/g su base annua nel 2024 e nel 2025.
Questa crescita sostenuta dell'offerta da fonti non-OPEC, inclusi gli Stati Uniti, il Brasile e altre regioni, probabilmente supererà l'aumento previsto della domanda globale.
La sovrabbondanza potrebbe essere esacerbata se l'OPEC procedesse con il suo piano di annullare i tagli alla produzione di 2,2 mb/g nel 2025. Se l'OPEC non rivede questa strategia, DNB Markets prevede che i prezzi del petrolio Brent potrebbero scendere a 60-70 dollari al barile.
Sul fronte della domanda, le prospettive sono altrettanto preoccupanti per l'OPEC. La crescita della domanda globale di petrolio ha rallentato significativamente, con un aumento di soli 0,9 mb/g dall'inizio dell'anno nel 2024 rispetto ai 2,1 mb/g del 2023. Il panorama economico, in particolare la lenta crescita del PIL globale, un'economia cinese in rallentamento e l'impatto attenuato della ripresa post-pandemia, sono fattori contribuenti.
"Stimiamo che la crescita della domanda globale di petrolio rallenterà rispettivamente a 0,95 mb/g e 0,98 mb/g su base annua per il 2024 e il 2025", hanno affermato gli analisti.
Questa crescita contenuta della domanda, unita a una forte offerta non-OPEC, lascia poco spazio all'OPEC per aumentare la sua produzione senza innescare un calo dei prezzi.
Inoltre, gli analisti prevedono che sarebbero necessarie significative perturbazioni geopolitiche per spingere i prezzi del petrolio sostanzialmente più in alto, data la confortevole capacità di produzione di riserva dell'OPEC.
DNB Markets suggerisce che l'OPEC potrebbe dover riconsiderare la sua strategia di produzione. Lo scenario di base degli analisti è che l'OPEC probabilmente abbandonerà il suo obiettivo di aumentare la produzione nel 2025 per difendere i prezzi del petrolio. Se l'OPEC procedesse con gli aumenti di produzione pianificati, il mercato del petrolio potrebbe sperimentare una sovrabbondanza più significativa, portando a prezzi più bassi.
Nello scenario peggiore, l'OPEC potrebbe persino avviare una vera e propria guerra dei prezzi, spingendo ulteriormente i prezzi al di sotto dei 60 dollari al barile.
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