Il simposio di politica economica 2023 “Structural Shifts in the Global Economy” si terrà dal 24 al 26 agosto a Jackson Hole.
Secondo gli analisti di Piper Sandler, la storia dimostra che in media le giornate di Jackson Hole non tendono a causare una maggiore volatilità del mercato rispetto a qualsiasi altra giornata di trading regolare.
Pur non escludendo la possibilità che Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, rilasci dichiarazioni che possano influenzare il mercato il 25 agosto durante il simposio economico di Jackson Hole, la probabilità di una sostanziale perturbazione del mercato appare limitata.
“Il presidente potrebbe lasciarsi sfuggire che la fine dei rialzi, quando arriverà, non significherà che la politica monetaria restrittiva è finita. Sì, lo sappiamo già. Anche dopo i 100 punti percentuali di tagli che il dot plot di giugno implica per il 2024, l’ultima mediana del 4,625% per quell’anno rimane ben superiore, con un’approssimazione di 212,5 punti percentuali, alla loro proiezione di “lungo periodo” del 2,5% (approssimativamente neutrale sul piano nominale)”, hanno scritto gli analisti di Piper Sandler.
“Tuttavia, soprattutto considerando che la cosiddetta r-star non è una lodestar robusta, senza un’attenta formulazione c’è il rischio che questo chiarimento sulla vita dopo i rialzi risulti erroneamente dovish, come una sorta di ‘pivot’”.
Una potenziale sfida che potrebbe sorgere è che, con il passare del tempo, il significato dei 100 punti base di tagli dei tassi previsti per il 2024 richiederà ulteriori chiarimenti.
“Powell potrebbe cogliere l’occasione venerdì prossimo per dissuadere gli investitori che i tagli sono dietro l’angolo, ripetendo ampiamente quanto sono ancora lontani dal loro obiettivo di prezzo, condito con i suoi più grandi successi sui flagelli dell’inflazione”, hanno aggiunto gli analisti.
Articolo originale di Street Insider