Investing.com - Il dollaro è in calo contro le principali controparti questo lunedì, in seguito al rilascio di dati sull’occupazione USA piuttosto deludenti che hanno spinto gli investitori a posticipare a fine anno le previsioni di un aumento dei tassi Fed.
Venerdì non sono stati effettuati scambi per via della chiusura dei mercati per le festività di Pasqua.
I dati del Dipartimento per il Lavoro USA rilasciati venerdì hanno mostrato che l’economia USA ha creato 126.000 nuovi posti di lavoro a marzo, segnando l’aumento minore dal dicembre 2013.
Gli economisti avevano previsto un aumento di 245.000 nuovi posti di lavoro. Il report inaspettatamente deludente ha incrementato i timori sulla crescita dell’economia USA, dopo i recenti dati che hanno mostrato all’inizio dell’anno un certo rallentamento.
Un mercato occupazionale meno forte potrebbe spingere la Fed a riconsiderare il piano dell’aumento dei tassi di interesse. Lo scorso mese la Fed ha dichiarato che il primo aumento dei tassi potrebbe arrivare già a giugno, ma ha aggiunto che un fattore chiave da considerare è la costanza nella ripresa del mercato del lavoro.
Nel corso della giornata, l’Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività del settore terziario statunitense, fornendo agli investitori ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia ed il futuro andamento della politica monetaria.
Nella mattinata degli scambi USA il cambio EUR/USD è in salita dello 0,13% a 1,0985, staccandosi dai massimi della seduta precedente.
La moneta unica è stata supportata dalle speranze che la Grecia riuscirà a restituire in tempo i fondi al FMI. Giovedì scadrà una tranche di restituzione del prestito pari a circa 450 milioni di euro.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 96,86.
Il prezzo dell’oro segna un’impennata questo lunedì, dopo il rilascio di dati sull’occupazione USA più deboli del previsto, che hanno spinto gli investitori a mettere in discussione le aspettative sulla futura politica monetaria della Federal Reserve.
L’oro godrebbe di un eventuale rallentamento nella tempistica dell’aumento dei tassi di interesse, poiché scenderebbero i costi di gestione del metallo, che non offre agli investitori un ritorno assicurato.
I futures del greggiosegnano una forte impennata questo lunedì, con gli investitori che valutano l’impatto dell’accordo nucleare sulle scorte globali.
I prezzi del greggio hanno subito un forte cale questo giovedì dopo che le potenze occidentali hanno definito un accordo con Tehran,che potrebbe avere come conseguenza un aumento delle già numerose scorte mondiali.
Tuttavia, i prezzi hanno riguadagnato terreno per via delle aspettative che le tempistiche per un aumento delle esportazioni di greggio iraniane saranno piuttosto lunghe.